sabato 26 luglio 2008

UNA PREGHIERA PER IL MIO DIO A FAVORE DELL'UOMO

«Non avranno più fame,
né avranno più sete,
né li colpirà il sole,
né arsura di sorta,
perché l'Agnello
che sta in mezzo al trono
sarà il loro pastore
e li guiderà alle fonti
delle acque della vita.
E Dio tergerà ogni lacrima dai loro occhi» (Ap 7, 16-17).



“Un pane dato al povero è dato a Gesù stesso” dice il Vangelo…

Così come la preghiera che Lui ci ha insegnato recita “dacci oggi il nostro pane quotidiano”.



L'umanità sta vivendo una crisi alimentare di portata planetaria.

La crisi è dovuta a mutamenti climatici, fenomeni di siccità o inondazioni, aumento della domanda di cereali, minore investimento nella coltivazione dei cereali per alimentazione a vantaggio di altre produzioni per biocarburanti, crescita del prezzo del petrolio e speculazioni finanziarie sulle produzioni alimentari in generale.

Con i mezzi di cui oggi l'umanità dispone, è moralmente inaccettabile che vi siano ancora migliaia di persone che muoiono di fame, restando negato il loro bisogno primario di accesso al cibo per la vita.

E il fenomeno aumenterà, toccando anche Paesi evoluti come il nostro, dove la povertà è in aumento.

Lo sostiene la Commissione Episcopale per i problemi sociali.

E così come l’eucaristia "pane vivo, disceso dal cielo" per nutrire lo spirito, anche il corpo reclama il suo diritto al cibo per nutrirsi…

Un diritto al quale nessun Cristiano,solo perché sazio, può restare indifferente.

“Un pane dato al povero è dato a Gesù stesso, come dice il Vangelo!

SM

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