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lunedì 13 ottobre 2008

PIERLUIGI DE PICCOLI FIGALLO


Amico mio carissimo, perché ci hai lasciato ? Piango con grande dolore al pensiero che non sarai più tra noi.
Mi mancheranno le tue parole sanguigne e sempre sincere, mai ambigue e mai sussurrate, anche quando sapevi che non le avrei condivise. Era bello contendere con te e poi trovarci del tutto d'accordo su quei principi morali che tu hai sempre dimostrato di avere e che hai messo in pratica vera, generosamente e umilmente, come solo le persone grandi sanno fare.
Non ti dirò addio, ma arrivederci, perché non posso pensare di averti perso per sempre.
Ciao dunque Pierluigi e stacci vicino. Ambra

giovedì 21 agosto 2008

DEDICATO AI 10 SOLDATI FRANCESI MORTI N AFGHANISTAN


ED A TUTTI I SOLDATI CHE PERDONO LA VITA SU FRONTI LONTANI PER LA DIFESA DEL MONDO.

Per tutti coloro che restano auguriamo il conforto del SOLDATO fra i Soldati, Il cappellano Militare.
Nella foto Uno di Loro :
DON FIORE Maggiore Cappellano degli Alpini, al secolo Fiormaria D'Abbondio
e di seguito le parole di Gioacchino "ALPINO" che ha conosciuto e conosce i Fronti lontani ed il bisogno di conforto.

Innanzi tutto ringrazio tutti Voi abitanti di Lovero per avermi reso partecipe a questa festa dedicata ad un amico carissimo.
Ma soprattutto vi ringrazio per avermi dato questa meravigliosa occasione per dire due parole sui Cappellani Militari e per parlarvi di uno in particolare Don Fiore.

Per chi non ha fatto il servizio militare forse la figura del Cappellano Militare può sembrare quella di un Sacerdote che ha intrapreso una strada un po’ fuori dal comune.

Per non parlare di quelli che pensano che il Cappellano Militare sia un Pastore di Anime che esercita la sua opera non proprio in linea con il messaggio evangelico e vorrebbero che la sua figura in seno alle Forze Armate fosse abolita, forse a loro poco importa che gli uomini con le stellette abbiano una fede e un’anima.
Per noi Militari è la figura più importante di un Reparto, unitamente a quella del Comandante.
IL Cappellano Militare, oltre allo svolgimento del suo specifico Ministero Religioso, è determinante per una appropriata educazione del personale militare ai valori che animano il diritto umanitario e ne fanno non solo un codice giuridico, ma anzitutto un codice etico.
Nelle Operazioni di Pace all’estero è colui che indirizza e guida tutta l’azione umanitaria del contingente, spesso rischiando oltre il dovuto per quella croce blu e argento appuntata sul petto della sua tuta mimetica e per il vangelo sempre presente nelle sue mani.
La sua presenza e il suo supporto morale sono insostituibili e diventano determinanti soprattutto quando si verificano tragici eventi, ci aiutano a superare quella sensazione di smarrimento che coglie tutti noi in quei momenti cruciali della vita di un militare.
Nella vita quotidiana della caserma è il nostro confessore, il nostro consigliere, è il carissimo amico e fratello Sacerdote che fa parte della nostra famiglia e per tutti i familiari celebra le cerimonie più importanti della vita cristiana, che vive con noi la gioia di quelle più liete, che soffre con noi nei momenti più tristi.
Rappresenta colui che è sempre disponibile ad ascoltarti, sia per gioire insieme a te delle cose belle della vita, che per le parole di conforto che sa trovare nei momenti difficili.
Ecco quello che è sempre stato Don Fiore per tutti noi che siamo stati i suoi Alpini.
Parlare di un caro amico fa sempre piacere ma è anche molto difficile e allora ho cercato un aiuto e l’ho trovato nelle parole di Sant’ Agostino, grande filosofo della Cristianità .
In uno dei suoi scritti si legge:
Nella casa del giusto anche coloro che esercitano un comando non fanno in realtà altro che prestare servizio a coloro che sembrano comandare: essi infatti non comandano per cupidigia di dominio, ma per dovere di fare del bene agli uomini, non per orgoglio di primeggiare ma per amore di provvedere.
Queste brevi parole sono la sintesi dei suoi insegnamenti e del suo essere Sacerdote e Cappellano Militare.

mercoledì 18 giugno 2008

DA GIOACCHINO PER MARIO RIGONI STERN (click)

MARIO RIGONI STERN (click)


Un ricordo e una preghiera

martedì 17 giugno 2008

PROCIDA, QUELLA VERA.(click)



Va meglio così, Ambro ?

mercoledì 11 giugno 2008

UTO UGHI


Un omaggio ad un uomo che illustra la mia Patria con la sua Arte.

sabato 15 marzo 2008

Una rosa bianca per Ambra


LA RONDINE E' ARRIVATA


Da oggi ha piena libertà di nidificare sotto il mio tetto. Aspettiamo i suoi rondinini.

domenica 3 febbraio 2008

POESIE PER UNA MADRE di M. CRISTINA LA TORRE

Come te nessuno mai

Come te nessuno mai
ha riempito i miei giorni
di parole, di amore
di un legame profondo
nell’animo, come adesso, sempre.
Sento l’armonia, la quietezza
che l’amore dà al mio pensiero
e nell’immaginarmi questo legame
mi fa dire
come te nessuno mai
ha aperto il mio cuore.

sabato 22 dicembre 2007

DEDICATO AI NOSTRI SOLDATI IN MISSIONE

Che la strada si alzi per venirti incontro,
che il vento soffi sempre alle tue spalle,
che il sole t’illumini e ti riscaldi
e la pioggia cada piano sui tuoi campi
fino al momento in cui ci ritroveremo,
e che Dio ti tenga lieve sul palmo della sua mano.
(Augurio irlandese)

venerdì 21 dicembre 2007

venerdì 14 dicembre 2007

mercoledì 12 dicembre 2007

BENVENUTO MARCO GIULIO |

domenica 2 dicembre 2007

UN EROE DELLA SECONDA GUERRA MONDIALE


PEREGO GIUSEPPE di Pietro, nato a Sondrio il 27/09/1920 – Tenente della 46a compagnia alpini - MEDAGLIA D’ORO AL VALOR MILITARE.
Comandante di plotone di compagnia alpina, in cinque mesi di permanenza in linea sul fronte russo, si prodigava incessantemente con l’esempio infondendo nei gregari coraggio e spirito di aggressività. Nei vari combattimenti sostenuti sul medio Don, rifulse per eroismo al comando di ardite pattuglie in esplorazione oltre le linee. Dopo aver partecipato con eroico spirito di sacrificio a ben nove combattimenti durante l’epico ripiegamento sulla steppa russa, pur menomato fisicamente da grave congelamento e durissime fatiche, prendeva parte volontariamente all’azione di Arnautowo, si lanciava con ardore leonino al contrassalto di preponderanti forze nemiche, alla testa dei suoi alpini e riusciva a sventare una minaccia avversaria con arditi lanci di bombe a mano. Con rinnovato ardore, animando i propri alpini con la parola e con l’esempio, incurante del fuoco avversario, intenso e micidiale, si portava sul fianco destro nemico per impedire l’accerchiamento della colonna ed impegnava nuovamente l’avversario costringendolo a ripiegare. Nel proseguimento dell’azione, colpito all’addome da una raffica di mitragliatrice, rifiutava di farsi trasportare al posto di medicazione e con sforzo supremo, conscio dell’imminente fine, animava i suoi alpini con i gesti e la esistenza tutta dedicata alla Patria al grido di “Viva l’Italia! Viva gli Alpini”. Esempio di purissimo eroismo, di abnegazione insuperabile e di assoluta dedizione alla Patria. (Medio Don – Belogory – Arnautowo – Nikitowka, fronte russo, 9 settembre 1942 – 26 gennaio 1943).

giovedì 29 novembre 2007

L'ULTIMO DEI NOSTRI EROI

DANIELE PALADINI


SEREGNO (24 novembre) - «Era un ragazzo eccezionale, con un senso del dovere e della Patria d'altri tempi. Lui era un vero militare, e svolgeva il suo lavoro come una missione». Così Giovanni Stefanizzi, zio di Daniele Paladini, ha ricordato il militare italiano morto nell'attentato in Afghanistan. Daniele, ha detto ancora lo zio, «era partito per l'Afghanistan non vedendo in questo impegno una occasione economica, ma perché aveva ben chiaro il contributo che la presenza dell'Esercito italiano aveva per la pace nel mondo. L'Italia ha perso un uomo e un soldato eccezionale».

Daniele era nato a Lecce e viveva a Novi Ligure (Alessandria). Ma spesso andava a trovare la madre Lucia e lo zio che da qualche anno si erano trasferiti a Seregno, vicino a Milano. «La morte di Daniele - ha proseguito Giovanni Stefanizzi - mi ha lasciato dentro un dolore vivissimo e intenso. Veniva spesso a trovarmi e posso dire che una parte importante della sua infanzia l'ha vissuta a casa mia». Poi Stefanizzi ha avuto un pensiero per la famiglia: «Ora è il momento del silenzio. Dobbiamo stare il più possibile vicini alla moglie di Daniele, a Ilaria, la figlioletta di cinque anni e alla sua anziana madre».

«Con la famiglia si vedevano normalmente via Internet. L'altro ieri si erano sentiti. Non c'erano problemi, non era preoccupato». E' quanto ha raccontato Antonio Greco, cognato del militare ucciso, uscendo per un attimo dall'abitazione della vittima. «La cosa principale - ha aggiunto - è la serenità della bambina. Vi prego di tenerne conto». «L'Esercito ci sta dando tutto il supporto necessario per vivere questo momento tragico in modo accettabile», ha concluso.


martedì 27 novembre 2007

LA PATRIA HA BISOGNO DI EROI

BATTISTAD – Luca – Afghanistan

battistad

Dal fronte orientale nulla di nuovo.

03/08/2007 22:35

Non leggo tutti i post, dag me ne ha fatto un riassunto.

Questa è la mia storia.

l'11 settembre 2001 ero negli States per un corso di aggiornamento. Scambio culturale, mettiamola in questo modo. Mi avevano dato due giorni di libertà. Quindi, con mia moglie mi sono trasferito a NY. Dopo aver trascorso la prima giornata visitando la Grande Mela, io e mia moglie ci mettemmo daccordo. Avevo un Briefing con Roma. L'avrei raggiunta alle Twin Tower verso le 9 am ora locale. Lei era arrivata assieme ad una sua amica alle 8.30 am. La sua amica aveva un ufficio all' 80° piano. Stavo raggiungendo le torri quando vidi il primo aereo infilarsi nella prima torre... Purtroppo sono riuscito a raggiungere il 30° piano...Da quel momento il mio ricordo è tutto al rallentatore... Le persone che scendevano, calpestando chi inciampava, i pompieri che stavano salendo. Ogni piano si fermavano per fermare il più calmo per aiutare gli altri. Ho visto un paio di persone che cadevano dai piani alti. Sembravano delle foglie spinte con le punte che si dibattevano incontrollate...

Sono stato uno degli ultimi ad uscire prima del collasso. Di mia moglie ho solo una parola: "Missing".

Da quel momento il mio unico compito è quello di beccare questi bastardi... non mi interessa se chinano il culo in qualsiasi direzione... il loro posto è "six feet under"

Vivi e morti

«Dulce et decorum est pro patria mori.
(Quinto Orazio Flacco Odi, III, 2, 13)»


Elenco cronologico ed alfabetico degli episodi che hanno visto cadere militari italiani nello svolgimento di missioni di pace all'estero:
1952
Amministrazione Fiduciaria Italiana della Somalia
1 agosto, Chisimaio:
A seguito di un'imboscata cadono:
• Luciano Fosci, Carabiniere.
• Flavio Salacone, Maresciallo Maggiore, Carabinieri.
[modifica] 1961
[modifica] Missione ONUC nell'ex Congo belga:

15 febbraio, Cielo di Luluabourg:
A seguito di un incidente di volo verificatosi nelle fasi di decollo del loro C-119, "Lyra 15", perdono la vita tre avieri della 46ª Aerobrigata dell'Aeronautica Militare:
• Sergio Celli, Capitano pilota;
• Dario Giorni, Tenente pilota;
• Italo Quadrini, 1° aviere montatore.
5 novembre:
A seguito di un'imboscata da parte di alcuni rivoluzionari, venne ucciso il volontario della croce rossa italiana dottor Raffaele Soru. Decorato con la Medaglia d'Oro al Valore Militare.
11 o 12 novembre, "eccidio di Kindu":
tredici avieri anch'essi appartenenti alla 46ª Aerobrigata a bordo del C-119, "Lyra 5", in volo umanitario, vengono abbattuti:
• Onorio De Luca, Sottotenente pilota;
• Filippo Di Giovanni, Maresciallo motorista;
• Armando Fabi, Sergente Maggiore elettromeccanico di bordo;
• Giulio Garbati, Sottotenente pilota;
• Giorgio Gonelli, Capitano pilota;
• Antonio Mamone, Sergente marconista;
• Martano Marcacci, Sergente elettromeccanico di bordo;
• Nazzareno Quadrumani, Maresciallo motorista;
• Francesco Paga, Sergente marconista;
• Amedeo Parmeggiani, Maggiore pilota;
• Silvestro Possenti, Sergente Maggiore montatore;
• Francesco Paolo Remoti, Tenente medico;
• Nicola Stigliani, Sergente Maggiore montatore.
17 novembre, Lago Tanganica:
Il velivolo C-119, "Lyra 10", della medesima Aerobrigata, in volo dall'Italia per trasportare aiuti umanitari nel paese africano, precipita a causa di un'avaria; nell'incidente cadono:
• Elio Nisi, Capitano pilota;
• Giovanni De Riti, Maresciallo pilota;
• Tommaso Fondi, Maresciallo montatore;
• Giuseppe Saglimbeni, Maresciallo motorista.
gli altri componenti dell'equipaggio riuscirono a salvarsi
1973


Missione UNTSO, Egitto
6 ottobre, Penisola del Sinai, nei pressi del canale di Suez:
A cadere sul proprio posto d'osservazione durante le prime ore della guerra del Kippur è:
• Carlo Olivieri, Capitano
1983

Missione ITALCON "Libano 2"
15 marzo, Beirut:
Durante una missione di pattugliamento notturno nei pressi del campo di Sabra, un marò di leva, 3°/82, della Marina Militare, Battaglione San Marco, spirerà il 22 marzo a seguito delle ferite riportate nell'imboscata al mezzo sul quale viaggiava.
• Filippo Montesi, Sottocapo.
Durante la missione si sono avuti inoltre 75 feriti a fronte di 275 caduti statunitensi e 87 francesi.
1991
Guerra del Golfo
14 febbraio:
Un marinaio di leva imbarcato su nave Stromboli, muore a seguito di un'aggressione subita mentre si trova in licenza a Dubai:
• Cosimo Carlino, marinaio
1992
Missione ECMM, Croazia
7 gennaio "eccidio di Podrute":
Quattro militari italiani ed un francese[1] rimangono uccisi a seguito all'abbattimento dell'elicottero AB-205 dell'ALE su cui viaggiavano da parte di un MiG-21 jugoslavo:
• Enzo Venturini, Tenente Colonnello pilota;
• Marco Matta, Sergente Maggiore pilota;
• Fiorenzo Ramacci, Maresciallo Capo;
• Silvano Natale, Maresciallo Capo.
[modifica] Missione UNPROFOR, Bosnia-Erzegovina
3 settembre, "strage di Monte Zec":
Quattro aviatori della 46ª Brigata Aerea precipitati sul Monte Zec nei pressi di Sarajevo a bordo del G.222, "Lyra 34", che trasportava aiuti umanitari ed abbattuto da due missili terra-aria croati[2]:
• Marco Betti, Tenente Colonnello Pilota;
• Marco Rigliaco, Maggiore Pilota;
• Giuseppe Buttaglieri, Maresciallo Motorista;
• Giuliano Velardi, Maresciallo EMB (elettromeccanico di bordo).
1993

Missione UNITAF "Restore Hope" - "Ibis II", Somalia
13 maggio, Mogadiscio:
A seguito di un incidente con la propria arma da fuoco durante il servizio di guardia:
• Giovanni Strambelli, Parà del Battaglione logistico della "Folgore"
2 luglio "Battaglia del pastificio":
Durante l'operazione denominata "Canguro 12", decisa dal Comando ITALFOR per il rastrellamento del quartiere Haliwaa, a nord di Mogadiscio, 3 soldati rimangono vittima di un'imboscata di miliziani armati nei pressi di "Checkpoint Pasta":
• Andrea Millevoi, Sottotenente del reggimento Lancieri di Montebello, MOVM alla memoria;
• Stefano Paolicchi, Sergente Maggiore del 9° Reggimento paracadutisti d'assalto Col Moschin, MOVM alla memoria;
• Pasquale Baccaro, 186° reggimento della Brigata Paracadutisti Folgore, MOVM alla memoria.
36 furono i feriti di cui molti in modo grave
3 agosto, Mogadiscio:
• Jonathan Mancinelli, Parà.
15 settembre, porto nuovo di Mogadiscio:
Vengono uccisi da cecchini:
• Giorgio Righetti, Caporale paracadutista;
• Rossano Visioli, Caporale paracadutista.
31 ottobre, Roma:
All'ospedale militare del Celio muore a seguito di malaria:
• Roberto Cuomo, Sergente Maggiore
12 novembre Strada imperiale di Mogadiscio: in circostanze misteriose cade:
• Vincenzo Li Causi, Maresciallo Capo, (Carabiniere membro del SISMI)
Missione ONUMOZ, "Albatross", Mozambico
25 novembre "Nova Gaia - Corridoio di Beirat":
Caduti a seguito di incidente di volo con aereo SM 1019 dell'Aviazione dell'Esercito
• Montagna Fabio, Tenente 28° gr. Sqd. Aves “Tucano”
• Stabile Salvatore, Sergente Maggiore 20° gr. Sqd. Aves “Andromeda
Missione UNOSOM II, [4] "Ibis III", Somalia
9 dicembre, Mogadiscio:
A seguito di omicidio cadeva all'interno del "Poliambulatorio Italia" di Mogadiscio:
• Maria Cristina Luinetti, Sorella Corpo Militare della Croce Rossa Italiana.
Prima militare donna dell'Italia Repubblicana a cadere in missione.
30 dicembre, Strada Imperiale Afgoi-Balad:
• Tommaso Carrozza, Cavalleggero.
1994
Missione UNOSOM II, "Ibis III", Somalia
6 febbraio, Balad:
• Giulio Ruzzi, Tenente.
Operazione Ippocampo, Ruanda
30 giugno, Livorno:
A seguito di grave malattia contratta in missione:
• Marco Di Sarra, Sergente Maggiore della Brigata Paracadutisti Folgore.
1995
Missione IFOR/MSU, Bosnia-Erzegovina
27 dicembre, Mostar
In un'incidente d'auto perde la vita:
• Ermanno Fenoglietti, Maggiore dei Carabinieri
1996
Missione IFOR, Bosnia-Erzegovina
24 gennaio, Sarajevo
Per lo scoppio di una granata perde la vita:
• Antonucci Gerardo, Caporal Maggiore.
1997
Missione IFOR, Bosnia-Erzegovina
24 gennaio, Gradac
In un'incidente d'auto causata da una voragine perde la vita::
• Carmine Cerza, Caporal Maggiore.
23 aprile, Mostar:
• Roberto Petrucci, Colonnello
Missione FMP "Alba", Albania
9 luglio, Valona:
Deceduto per esplosione accidentale di un ordigno:
• Diego Vaira, Alpino.
Missione UNIFIL/ITALAIR, Libano
6 agosto, "Cielo del Libano":
A causa dell'improvviso peggioramento delle condizioni meteorologiche precipitano, trovando la morte a bordo del loro elicottero AB-205 presso la località di Tibnin quattro italiani ed un militare irlandese[5]:
• Daniele Forner, Appuntato;
• Massimo Gatti, Maresciallo Capo dell'ALE
• Giuseppe Parisi, Tenente pilota dell'ALE
• Antonio Sgrò, Capitano pilota dell'ALE;
1998
Missione FMP "Alba", Albania
9 febbraio, Valona:
Deceduto a causa di un incidente subacqueo nel porto di Valona:
• Lorenzo Lazzereschi, Tenente di Vascello
[modifica] Missione UNSMA, Afghanistan
22 agosto, Kabul:
Caduto nel corso di un conflitto a fuoco che coinvolgeva un automezzo.
• Carmine Calò, Colonnello, MOVM
1999
Missione KFOR, Kosovo
24 giugno, Djakovica
In un'incidente con la propria arma da fuoco perde la vita:
• Pasquale Dragano, Caporal Maggiore.
2000
Missione KFOR, Kosovo
2 aprile, Pec
In un'incidente d'arma da fuoco perde la vita:
• Samuele Utzeri, Caporal Maggiore.
2001
Missione KFOR, Kosovo
2 agosto, Decani
Suicidio:
• Luigi Nardone, Caporal Maggiore.
9 agosto, Morines
Precipitando dall'elicottero in fase di atterraggio perdono la vita:
• Giuseppe Fioretti, Caporal Maggiore.
• Dino Paolo Nigro, Caporal Maggiore
Missione UNOSOM II, "Ibis III", Somalia
12 novembre, Pioltello (MI)
Deceduto dopo 7 anni di sofferenze, trascorsi su una sedia a rotelle per le ferite riportate durante la Missione in Somalia.
• Alessandro Giardina,
2002
Operazione Amber Fox, Repubblica di Macedonia
8 maggio, Tetovo
Esplosione di Mina:
• Stefano Rugge, Maggiore.
2003

Operazione Antica Babilonia, Iraq
12 novembre, "Strage di Nassiriya"
Cadono in un attentato terroristico suicida eseguito con un camion bomba che provoca 28 morti, 19 italiani di cui 2 civili, e 9 iracheni. Gli italiani sono:
Arma dei Carabinieri:
• Massimiliano Bruno, Maresciallo Capo
• Giuseppe Coletta, Vice Brigadiere
• Giovanni Cavallaro, Maresciallo Aiutante s. UPS
• Andrea Filippa, Appuntato
• Enzo Fregosi, Maresciallo Aiutante s. UPS
• Daniele Ghione, Maresciallo
• Ivan Ghitti, Vice Brigadiere
• Domenico Intravaia, Appuntato Scelto
• Horatio Majorana, Carabiniere
• Filippo Merlino, Maresciallo Aiutante s. UPS
• Alfio Ragazzi, Maresciallo Capo
• Alfonso Trincone, Maresciallo Aiutante s. UPS
Esercito italiano
• Alessandro Carrisi, Caporal Maggiore
• Emanuele Ferraro, 1° Caporal Maggiore
• Massimo Ficuciello, Tenente
• Silvio Olla, Maresciallo
• Pietro Petrucci, Caporale Scelto
2004
[modifica] Operazione Antica Babilonia, Iraq
17 maggio, Nassiriya, "Battaglia dei due ponti":
In un duro attacco dei miliziani di Moqtada Al Sadr cade:
• Matteo Vanzan, 1° Caporal Maggiore.
14 luglio, Nassiriya
In un incidente col suo mezzo cade:
• Davide Casagrande, Sergente.
2005
Operazione Antica Babilonia, Iraq
21 gennaio, Nassiriya
A causa di un colpo d'arma da fuoco che lo raggiunge mentre vola in elicottero, cade:
• Simone Cola, Maresciallo Capo.
Missione ISAF, Afghanistan
3 febbraio, "Cielo dell'Afghanistan"
In un disastro aereo cade:
• Bruno Vianini, Capitano di Fregata.
Operazione Antica Babilonia, Iraq
4 Marzo, Baghdad
Per fuoco amico, durante la liberazione della giornalista Giuliana Sgrena cade:
• Nicola Calipari, Capo Dipartimento del SISMI, Responsabile Operazioni Estere, MOVM.
Missione ISAF, Afghanistan
15 marzo, Kabul
Per un incidente di poligono cade:
• Salvatore Domenico Marracino, Sergente.
Operazione Antica Babilonia, Iraq
31 maggio, "Cielo di Nassiriya":
Precipitano a bordo del loro elicottero AB-412 perdono la vita quattro militari italiani:
• Massimiliano Biondini, Maresciallo Capo TMA dell'ALE
• Marco Briganti, Capitano pilota dell'ALE
• Marco Cirillo, Maresciallo Ordinario TMA dell'ALE;
• Giuseppe Lima, Tenente Colonnello pilota dell'ALE;
Missione ISAF, Afghanistan
11 ottobre
Per ferite riportate in addestramento cade:
• Michele Sanfilippo, Caporal Maggiore.
Missione SFOR/MSU, Bosnia-Erzegovina
11 ottobre
A seguito di incidente stradale cade:
• Aiello Antonino, Maresciallo Capo dei Carabinieri.
2006
Operazione Antica Babilonia, Iraq
27 aprile, Nassiriya:
A seguito di un'attentato terroristico cadono sul campo 3 militari italiani ed 1 rumeno[24], un altro militare italiano spirerà il 7 maggio 2006:
• Nicola Ciardelli, Maggiore, Brigata Paracadutisti Folgore;
• Carlo De Trizio, Maresciallo Capo, Carabinieri;
• Franco Lattanzio, Maresciallo Capo, Carabinieri
Missione ISAF, Afghanistan
5 maggio, "Musay Valley"
2 alpini uccisi dallo scoppio di un ordigno al passaggio del loro convoglio:
• Manuel Fiorito, Tenente.
• Luca Polsinelli, Maresciallo Ordinario.
Operazione Antica Babilonia, Iraq
7 maggio, Nassiriya:
A seguito dell'attentato subito il 27 aprile precedente, spira per le gravi ferite riportate:
• Enrico Frassanto, Maresciallo Capo.
5 giugno, Nassiriya:
1 soldato ucciso dallo scoppio di un ordigno al passaggio del proprio convoglio militare:
• Alessandro Pibiri, 1° Caporal Maggiore
Missione ISAF, Afghanistan
2 luglio, Herat:
Cade durante la Missione PRT della NATO a seguito di un'attacco cardiaco:
• Carlo Liguori, Tenente Colonnelo.
21 settembre, Kabul:
Per un incidente stradale cadono:
• Giuseppe Orlando, 1° Caporal Maggiore;
• Massimo Vitaliano, Caporal Maggiore Scelto.
26 settembre, a sud di Kabul:
2 alpini coinvolti nello scoppio di un ordigno, azionato probabilmente a distanza, al passaggio del loro convoglio, uno perisce immediatamente, l'altro spirerà a Roma il 30 settembre.
• Vincenzo Cardella, 1° Caporal Maggiore.
30 settembre, Ospedale Militare del Celio, Roma:
A seguito dell'attentato subito il 26 settembre precedente, spira per le gravi ferite riportate:
• Giorgio Langella, Caporal Maggiore Capo.