giovedì 21 agosto 2008

DEDICATO AI 10 SOLDATI FRANCESI MORTI N AFGHANISTAN


ED A TUTTI I SOLDATI CHE PERDONO LA VITA SU FRONTI LONTANI PER LA DIFESA DEL MONDO.

Per tutti coloro che restano auguriamo il conforto del SOLDATO fra i Soldati, Il cappellano Militare.
Nella foto Uno di Loro :
DON FIORE Maggiore Cappellano degli Alpini, al secolo Fiormaria D'Abbondio
e di seguito le parole di Gioacchino "ALPINO" che ha conosciuto e conosce i Fronti lontani ed il bisogno di conforto.

Innanzi tutto ringrazio tutti Voi abitanti di Lovero per avermi reso partecipe a questa festa dedicata ad un amico carissimo.
Ma soprattutto vi ringrazio per avermi dato questa meravigliosa occasione per dire due parole sui Cappellani Militari e per parlarvi di uno in particolare Don Fiore.

Per chi non ha fatto il servizio militare forse la figura del Cappellano Militare può sembrare quella di un Sacerdote che ha intrapreso una strada un po’ fuori dal comune.

Per non parlare di quelli che pensano che il Cappellano Militare sia un Pastore di Anime che esercita la sua opera non proprio in linea con il messaggio evangelico e vorrebbero che la sua figura in seno alle Forze Armate fosse abolita, forse a loro poco importa che gli uomini con le stellette abbiano una fede e un’anima.
Per noi Militari è la figura più importante di un Reparto, unitamente a quella del Comandante.
IL Cappellano Militare, oltre allo svolgimento del suo specifico Ministero Religioso, è determinante per una appropriata educazione del personale militare ai valori che animano il diritto umanitario e ne fanno non solo un codice giuridico, ma anzitutto un codice etico.
Nelle Operazioni di Pace all’estero è colui che indirizza e guida tutta l’azione umanitaria del contingente, spesso rischiando oltre il dovuto per quella croce blu e argento appuntata sul petto della sua tuta mimetica e per il vangelo sempre presente nelle sue mani.
La sua presenza e il suo supporto morale sono insostituibili e diventano determinanti soprattutto quando si verificano tragici eventi, ci aiutano a superare quella sensazione di smarrimento che coglie tutti noi in quei momenti cruciali della vita di un militare.
Nella vita quotidiana della caserma è il nostro confessore, il nostro consigliere, è il carissimo amico e fratello Sacerdote che fa parte della nostra famiglia e per tutti i familiari celebra le cerimonie più importanti della vita cristiana, che vive con noi la gioia di quelle più liete, che soffre con noi nei momenti più tristi.
Rappresenta colui che è sempre disponibile ad ascoltarti, sia per gioire insieme a te delle cose belle della vita, che per le parole di conforto che sa trovare nei momenti difficili.
Ecco quello che è sempre stato Don Fiore per tutti noi che siamo stati i suoi Alpini.
Parlare di un caro amico fa sempre piacere ma è anche molto difficile e allora ho cercato un aiuto e l’ho trovato nelle parole di Sant’ Agostino, grande filosofo della Cristianità .
In uno dei suoi scritti si legge:
Nella casa del giusto anche coloro che esercitano un comando non fanno in realtà altro che prestare servizio a coloro che sembrano comandare: essi infatti non comandano per cupidigia di dominio, ma per dovere di fare del bene agli uomini, non per orgoglio di primeggiare ma per amore di provvedere.
Queste brevi parole sono la sintesi dei suoi insegnamenti e del suo essere Sacerdote e Cappellano Militare.

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