 ... La sicura ed accertata verità processuale è che gli allora fascisti Fioravanti e Mambro sono colpevoli della strage di Bologna. Questa è la verità “passata in giudicato”. Per quelli che ritengono non si possano discutere le sentenze, la cosa finisce lì. Solo che finisce fuori strada, perché quei due non misero la bomba. I tribunali hanno giudicato così, ma hanno giudicato male. A me sono sempre parse evidenti due cose: a. il neofascismo stragista era esattamente il nemico che quei due, da fascisti, si erano scelto; b. si sono assunti la responsabilità di numerosi reati gravi e di omicidi, hanno sempre rifiutato con sdegno l’accusa relativa a Bologna. Quest’ultima non appartiene loro. Sul fatto torna Francesco Cossiga, rilanciando una tesi già nota da tempo, ma che fa bene a ricordare: furono i palestinesi, che in Italia trafficavano in e di armi grazie al “lodo” di Aldo Moro, secondo il quale potevano servirsi del nostro territorio, ma a condizione di non farne il terreno di battaglia. Quel lodo ebbe più di un’eccezione, ma anche moltissime conferme. Basta, però, non accontentarsi della verità giudiziaria per accorgersi che molte pagine della nostra storia devono ancora essere scritte. E scrivendole si dovrà scandagliare la realtà di un Paese dove si è combattuta una lunga guerra civile, all’ombra della guerra fredda. Sarà cominciando a capire quel che è realmente stato che si potrà capire quel che siamo, compresa l’infinita crisi d’identità di una sinistra che fu in larga parte comunista, quindi interna a quello scontro di soldi, servizi ed armi dell’est. Sarà rifiutando la pappa predigerita che si potrà cogliere la natura della nostra crisi istituzionale e politica, trovando anche la forza di uscirne. Nel biennio 1992-1994 è stata violentemente distrutta l’Italia migliore e più pulita, che aveva le sue colpe, ma interne al sistema democratico. E’ vero, come Cossiga ricorda, che Craxi, anche per il tramite del conto All Iberian, finanziava l’Olp, ma fu anche il capo del governo che consentì, con Spadolini, lo schieramento degli euromissili. Fu un amico degli Stati Uniti e certo non un nemico d’Israele. Alla sua sinistra c’era la moltiplicazione dei suoi difetti, mentre mancavano tutti i suoi pregi. Attenti, dunque, a non avventurarsi con semplicismo su un terreno tanto difficile. La stessa cosa vale per Moro: lui, amico dei palestinesi, finì ammazzato da Brigate Rosse largamente penetrate da servizi dell’est. Se la si prende alla leggera si può credere che agli americani convenisse, ma se si guarda dentro si scorgono i segnali di uno scontro interno al mondo influenzato dall’Unione Sovietica, i cui riverberi non risparmiarono certo il Vaticano. Mi convince, invece, l’idea cossighiana che mani pulite sia nata con la complicità di una parte del mondo americano, così come è con quelle complicità che si poté consentire la manipolazione di Buscetta. Ma, in questo caso, la ragione è rovesciata: non fu un’operazione politica, bensì la presa d’atto che con la fine dell’impero sovietico terminava anche il ruolo delicato dell’Italia, dove pure c’erano molte ricchezze che potevano essere assaltate. Così è stato, anche se è ancora rischioso mettersene a raccontare la cronaca più dettagliata.
Davide Giacalone www.davidegiacalone.it
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5 commenti:
L'Italia è stata dal 1945 al 1990 (anzi in una certa misura lo è ancora) una terra di frontiera, fra est-ovest e nord-sud. Nella nostra Patria agivano CIA e KGB, islamici e Mossad, intrecciandosi con le nostre vicende politiche ed i nostri servizi.
Su Bologna si sono incolpati alcuni neo-fascisti, colpevoli di molti reati ma sicuramente NON di quella strage: questo era indubbio, prima ancora della sentenza.
Dell'accaduto si sono incolpati i sovietici, gli americani, Carlos lo Sciacallo, il Mossad, i nostri servizi, ecc.
Per dare un'idea della complessità della trama, basti dire che si è supposto che l'esplosione sia stata provocata da un carico d'armi di terroristi palestinesi, però fatto saltare in aria dal Mossad con la copertura dei nostri servizi.
Nell'ambiente dei "servizi" il doppio od il triplo gioco è la norma, ed i rapporti col "nemico" sono comunissimi.
Voglio qui ricordare un nome, che non è di secondo piano, ma facilmente dimenticato : TAVIANI
Ci sono due momenti che vengono ricordati : uno da Cossiga anche l'altro giorno sul Corriere della Sera, l'altro dalla Commissione Mitrokjin.
Cossiga afferma di aver avuto anche informazioni, sia dai Carabinieri ( del nucleo speciale che sempre è esistito, mia nota ), e confermato dai Servizi, che era un "trasporto" da parte di palestinesi ( presumo sempre di Habbash ) sulla base di un "accordo di non belligeranza contro l'Italia", accordo fatto da Moro e Taviani ( penso di questo parli Ambra ).
La notizia che sembra cozzare con questa di Cossiga, è la presenza a Bologna per una notte e una giornata quasi intera di Kram, un uomo del gruppo di Carlos, ma se ci si pensa un attimo, non è vero che "cozzi" con l'altra : era il fornitore delle 2 valige piene di plastico, proprio diviso in 2 per il peso che avrebbe comportato averlo in 1 sola, visto che stavolta non si andava nè su un'auto di qualcuno, nè su di un aereo : lì ci sono gli impianti a raggi x da passare con le fotocellule.
Buona giornata.
No, perlo di quel porco di Taviani che affermava essere solo nero il terrorismo, lasiando strada aterta a quello rosso.
Non c'è solo Bologna a puzzare di zolfo.
Taviani era un ex partigiano: questo spiega, se non tutto, molto.
In quanto al terrorismo solo "nero", basti ricordare ciò che fece Violante contro Edgardo Sogno, poi rivelatosi del tutto innocente: Sogno fu stroncato nella sua attività politica, Violante, giudice che l'aveva perseguitato con accuse rivelatesi del tutto inesistenti, per non dire allucinanti, costruì la sua fortuna politica. Il tutto negli anni in cui ogni giorno avvenivano atti di violenza politica, per lo più "rossa."
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