martedì 29 luglio 2008

RENATO BRUNETTA, IL MINISTRO CHE FA...(click)


Eduardo Sivori
Pubblicato il giorno: 29/07/08

Nuova stagione La cura del ministro fa tremare anche il Palazzo

Non si può fare altro che togliersi il cappello dinanzi a tanta tenacia e bravura.

Il ministro di tutti i ministeri, il capo del personale di tutti gli statali è riuscito a segnare un punto a suo favore nella guerra ai nullafacenti pubblici. Bravo!

Non interessa affatto che è bastato solamente l’effetto annuncio per scoraggiare gran parte dei lavativi e convincerli ad essere, almeno, più prudenti.

Non ha la minima importanza che i numeri siano rilevanti, ma la qualità del lavoro lo stia diventando molto meno. Mi ricorda, questa situazione, quel proverbio siciliano che dice: se c’è vento di bufera, fatti giunco, non quercia, perché, finito il vento, il giunco si rialza ma la pur grande quercia rimane spezzata e non si rialzerà mai più.

Fuori dalla metafora, signor ministro, approfitti del benefico vento che sembra soffiare a favore delle sue vele e non si perda d’animo. Se tenderà l’orecchio al “cortile”, se ascolterà con attenzione il fragoroso brusio che nasce all’interno dei vari dicasteri, solo allora potrà rendersi conto di quanti personaggi, alti come papaveri, si stanno facendo giunchi, per attendere che il Maestrale Brunetta passi, magari in fretta, per poi rialzare la testa.

Mi domando, non le sembri irriverente, ma se il dato del calo degli assenteisti è reale, allora dove erano i mega dirigenti,( quelli che a lei sembra che le stiano dando una mano) fino a ieri? Dove sono ruzzolate le loro, (metaforicamente, s’intende) teste? E se invece il dato numerico risulterà un po’ gonfiato, un po’ tarocco, magari vero solo parzialmente, come tutte le statistiche che vanno interpretate, allora comincerà a sospettare che, come i mitici aerei di Mussolini, che venivano inviati dove ci sarebbero state le visite del Duce ed erano sempre gli stessi, inducendolo a credere che avevamo più aerei che zanzare nelle paludi pontine, qualcuno non le dice proprio tutto?

Le auguro ogni bene, perché da domani sarò in pensione, per anagrafe, non per l’uragano Brunetta, ma mi auguro comunque di veder migliorare l’azienda Stato, che ho servito, per quanto ho potuto, con lealtà.

E con la stessa determinazione con cui le ricordo che una battaglia vinta non è la vittoria della guerra, garantisco ai lettori di Libero un osservatorio attento alle cose dello Stato, nella consapevolezza che tutti, nessuno escluso, siamo lo Stato, che ci piaccia o no.

edsivo@inwind.it

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