domenica 4 maggio 2008

UN MONDO CHE NON CONOSCIAMO.


Chi di noi veramente conosce il vivere come Soldato nell'Esercito che è stato costituito a difesa della nostra Patria ? Quanti sono coloro che veramente ne riconoscono la funzione e ne onorano gli uomini che lo compongono ? Eppure i Soldati sono il fior fiore della nostra gioventù, l'élìte dei nostri uomini e svolgono un compito di cui nessuna Nazione civile può fare a meno.
Riporto qui sotto le parole di un Soldato vero, per un'altro Soldato che è due volte combattente : per Dio e per la Patria.
Grazie Gioacchino, grazie Don Fiormaria d'Abbondio.

Una traccia di alcune parole che ho avuto l'onore di poter dire in Chiesa alla presenza del Vescovo di Como,in occasione della festa per i 40 anni di Sacerdozio di un mio carissimo amico Cappellano Militare che vive in un Paese vicino al mio Don Fiore-

Innanzi tutto ringrazio tutti Voi abitanti di Lovero per avermi reso partecipe a questa festa dedicata ad un amico carissimo.
Ma soprattutto vi ringrazio per avermi dato questa meravigliosa occasione per dire due parole sui Cappellani Militari e per parlarvi di uno in particolare Don Fiore.

Per chi non ha fatto il servizio militare forse la figura del Cappellano Militare può sembrare quella di un Sacerdote che ha intrapreso una strada un po’ fuori dal comune.

Per non parlare di quelli che pensano che il Cappellano Militare sia un Pastore di Anime che esercita la sua opera non proprio in linea con il messaggio evangelico e vorrebbero che la sua figura in seno alle Forze Armate fosse abolita, forse a loro poco importa che gli uomini con le stellette abbiano una fede e un’anima.
Per noi Militari è la figura più importante di un Reparto, unitamente a quella del Comandante.
IL Cappellano Militare, oltre allo svolgimento del suo specifico Ministero Religioso, è determinante per una appropriata educazione del personale militare ai valori che animano il diritto umanitario e ne fanno non solo un codice giuridico, ma anzitutto un codice etico.
Nelle Operazioni di Pace all’estero è colui che indirizza e guida tutta l’azione umanitaria del contingente, spesso rischiando oltre il dovuto per quella croce blu e argento appuntata sul petto della sua tuta mimetica e per il vangelo sempre presente nelle sue mani.
La sua presenza e il suo supporto morale sono insostituibili e diventano determinanti soprattutto quando si verificano tragici eventi, ci aiutano a superare quella sensazione di smarrimento che coglie tutti noi in quei momenti cruciali della vita di un militare.
Nella vita quotidiana della caserma è il nostro confessore, il nostro consigliere, è il carissimo amico e fratello Sacerdote che fa parte della nostra famiglia e per tutti i familiari celebra le cerimonie più importanti della vita cristiana, che vive con noi la gioia di quelle più liete, che soffre con noi nei momenti più tristi.
Rappresenta colui che è sempre disponibile ad ascoltarti, sia per gioire insieme a te delle cose belle della vita, che per le parole di conforto che sa trovare nei momenti difficili.
Ecco quello che è sempre stato Don Fiore per tutti noi che siamo stati i suoi Alpini.
Alpino Gioacchino Gambetta

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