
Alle 16.48, e mancavano ancora 12 minuti, alla cerimonia del giuramento, nel salone delle Feste del Quirinale la rappresentanza governativa era un monocolore azzurro: infatti 11 dei 12 ministri di Forza Italia erano i primi ad arrivare sul Colle (Angelino Alfano, Franco Frattini, Renato Brunetta, Maurizio Sacconi, Sandro Bondi, Mara Carfagna, Elio Vito e Raffaele Fitto)
Poi alla spicciolata tutti gli altri, a partire dalle 4 signore che hanno vestito la grisaglia ministeriale. Con poche variazioni in termini di colore e accessori, le neoministre del governo Berlusconi hanno optato per la giacca e i pantaloni. I più attenti notano che sotto il sobrio ed elegante completo grigio-Armani, Mara Carfagna “osa” dei sandali a dita scoperte senza calze. Come lei, anche la 31enne Giorgia Meloni sceglie il grigio, il suo tailleur ha però dei riflessi più brillanti. Blu il tailleur di Maria Stella Gelmini (capelli sciolti che non arrivano alle spalle) e un viola tendente al prugna per Stefania Prestigiacomo.
Quindi il giuramento. Prima tocca al premier Silvio Berlusconi. Poi, uno dopo l’altro, gli altri ministri: iniziano quelli senza portafoglio, a cominciare da Elio Vito (Rapporti con il Parlamento) e Umberto Bossi (Riforme), e successivamente sfilano quelli con portafoglio, da Franco Frattini (Esteri) a Giulio Tremonti (Economia): “Giuro di essere fedele alla Repubblica, di osservarne lealmente la Costituzione e le leggi e di esercitare le mie funzioni nell’interesse esclusivo della Nazione”. Questa la formula echeggiata per ventidue volte (21 ministri più Silvio Berlusconi).
Un cerimoniale filato via veloce, come ormai da nuova prassi “costituzionale”, ma con qualche curiosità. Il lapsus del ministro per lo Sviluppo Economico, Claudio Scajola, che per l’emozione ha scambiato la parola “Nazione” con “Italia”. Quello delle Politiche Comunitarie, Andrea Ronchi, che prima di alzarsi per giurare, si è fatto il segno della croce, mentre il suo collega di partito, il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, dopo il giuramento è tornato al suo posto, dimenticandosi di firmare. E proprio con il goliardico La Russa, Berlusconi ha poi scherzato, fingendo di non volergli dare la mano perché non si era rasato il pizzetto per l’occasione.
Molto emozionato anche l’ex commissario europeo Franco Frattini. Quando il presidente della Repubblica lo chiama per il giuramento, non tutto fila liscio. In particolare Frattini, titolare della Farnesina, nel momento di leggere la formula di rito, incespica per due volte. Fuori programma, invece, per l’esponente di An Andrea Ronchi, che alzandosi verso il Capo dello Stato si fa prima il segno della croce. Renato Brunetta, neo-ministro dell’Innovazione, si rivolge invece al presidente della Repubblica per fargli i suoi personali complimenti: “Ha proprio un bravo figlio, suo figlio è proprio bravo”Umberto Bossi, il più cercato dai fotografi, ha stretto vigorosamente la mano del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, mentre il ministro alla Semplificazione, Roberto Calderoli, indossava la classica cravatta verde padano. Anche la matricola Luca Zaia (altro leghista, alle Politiche Agricole) si fa sorprendere all’emozione e entrando nella sala dice: “Non ho saliva, sono molto emozionato”.Quindi la classica foto di gruppo e flash impazziti per le 4 donne e poi tutti a brindare alla salute del nascente governo. È lo scatto che immortala la nascita del Berlusconi IV. Poi Berlusconi si dirige a Palazzo Chigi, tra gli applausi della folla assiepata a Piazza Colonna, e accolto, nel cortile interno, dai picchetti d’onore di tutte le armi.Il tutto mentre a palazzo Chigi l’aria cambiava in soli tre minuti: il tempo necessario di aggiornare il sito del governo con la foto del neo premier ben evidente nella home page e l’elenco dei nuovi ministri. All’interno aspetta Romano Prodi per il rito della campanella con cui il premier apre e chiude le riunioni del Consiglio dei ministri: così è nato il Berlusconi IV.
Molto emozionato anche l’ex commissario europeo Franco Frattini. Quando il presidente della Repubblica lo chiama per il giuramento, non tutto fila liscio. In particolare Frattini, titolare della Farnesina, nel momento di leggere la formula di rito, incespica per due volte. Fuori programma, invece, per l’esponente di An Andrea Ronchi, che alzandosi verso il Capo dello Stato si fa prima il segno della croce. Renato Brunetta, neo-ministro dell’Innovazione, si rivolge invece al presidente della Repubblica per fargli i suoi personali complimenti: “Ha proprio un bravo figlio, suo figlio è proprio bravo”Umberto Bossi, il più cercato dai fotografi, ha stretto vigorosamente la mano del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, mentre il ministro alla Semplificazione, Roberto Calderoli, indossava la classica cravatta verde padano. Anche la matricola Luca Zaia (altro leghista, alle Politiche Agricole) si fa sorprendere all’emozione e entrando nella sala dice: “Non ho saliva, sono molto emozionato”.Quindi la classica foto di gruppo e flash impazziti per le 4 donne e poi tutti a brindare alla salute del nascente governo. È lo scatto che immortala la nascita del Berlusconi IV. Poi Berlusconi si dirige a Palazzo Chigi, tra gli applausi della folla assiepata a Piazza Colonna, e accolto, nel cortile interno, dai picchetti d’onore di tutte le armi.Il tutto mentre a palazzo Chigi l’aria cambiava in soli tre minuti: il tempo necessario di aggiornare il sito del governo con la foto del neo premier ben evidente nella home page e l’elenco dei nuovi ministri. All’interno aspetta Romano Prodi per il rito della campanella con cui il premier apre e chiude le riunioni del Consiglio dei ministri: così è nato il Berlusconi IV.
Nessun commento:
Posta un commento