domenica 11 maggio 2008

QUI LE SCATURIGINI DELLA MIA LETTERA

Caro Pierluigi,
solo in questo modo e qui sopra posso rispondere alle tue parole con serena umiltà, per contestare le tue opinioni, che certamente nascono da esperienza e lunghi studi, ma sento che nascono anche da un cuore ribelle che non sa darsi pace.
Tu sai, Pierluigi, che ho più di te gli anni sufficienti per aver vissuto nel Fascismo e nella guerra che lo fece finire, almeno come regime.
In casa mia la politica, quella attiva, si è sempre praticata, discussa, contestata, sofferta. Ad oggi rimango sempre piantata nel vortice dei fatti che interessano il governo della mia Patria, ma senza quel continuo macinare e mescolare il passato con il presente. Il passato che riguarda la mia storia personale, per me, è presente, è attualità di quanto avviene e non me la sento di tranciar giudizi definitivi sui comportamenti dei singoli e sui fatti che ne conseguono.
Mi spiego meglio. Tu parli di Fini, di Almirante, di Romualdi del MIS di AN e dici: la Destra è stata seppellita: Io la Destra non la vorrei proprio racchiudere in una sigla, né le sigle PCI PDS, DS, PD rappresentano per me la Sinistra, no, queste sigle nascondono solo il Comunismo, che non è morto, c'è, è la Sinistra che non c'è più, che è veramente sparita dal nostro orizzonte, anche se qualcuno ha cercato inutilmente di rimetterla in piedi; ricordi quel tal Bettino Craxi ? Non aveva la struttura forte per ridarle la vitalità necessaria e tuttora si trova nascosta fra le pieghe del nostro spiegazzato tessuto politico.
Il giorno in cui questa Sinistra tornerà alla ribalta, solo allora, si potrà sapere se la Destra è morta, solo allora, si potrà giudicare se il percorso del MIS e quello dell'erede Fini sia stato giusto o sbagliato, perché, solo allora, si potranno fare i confronti necessari ad un giudizio storico.
Perdonami Pier per il mio dissenso, ma sai di avere da parte mia la massima stima, anzi sarei lieta di poter continuare con te la discussione, se vorrai.
Un abbraccio Ambra

4 commenti:

Luca Bagatin ha detto...

Secondo me non ha alcun senso parlare di destra e sinistra ma solo di Liberali e Conservatori.
Fra i primi annovero i laici quali i repubblicani, i liberali, i socialisti, i radicali. Fra i secondi i clericali, i comunisti, i fascisti.
Ecco, beh, non amo la semplificazione ma qui mi pare possa andare bene.

ambra ha detto...

Che intendi per clericali, repubblicano mangiapreti, non vorrai negare i principi cristiani...forse vuoi dire i bigotti intolleranti ?

Crystal ha detto...

Benissimo parliamo pure di Liberali e Conservatori, il PdL quindi può ben definirsi Partito Liberale.
Quanto a clericali io non ne vedo nel nostro panorama politico, io vedo rappresentate in una parte politica idee che prestano attenzione alla persona e a principi naturali che sono sempre stati propri degli italiani.

Marco De Turris ha detto...

La sinistra è tendenzialmente monolitica, poiché ha una storia comune, che si diparte dalla Rivoluzione francese e prosegue attraverso i vari pensatori socialisti, trovandosi, in modo diretto od indiretto, unificata da Marx e dai suoi innumerevoli eredi.
La "destra" è invece fortemente diversificata. Esiste una destra liberale, un'altra conservatrice (alla Burke, per intendersi), un'altra ancora "nazionale", un'altra d'ispirazione religiosa, che sfuma nel cosiddetto "tradizionalismo" (De Maistre, Lamennais, De Bonald, ed, in modo diverso, Augusto Del Noce, Correa de Oliveira, e pensatori non cristiani come Guenòn, Evola, ecc.).
Le varie "destre" sono spesso accomunate fra loro da determinati principi ed ideali, però non presentano la medesima organicità del pensiero di sinistra, né su temi quali quelli dei valori, né sull'economia (il liberismo tanto amato dai liberali è spesso criticato in qualche misura da altre destre,che propongono una "terza via" fra liberismo e socialismo, come ha cercato di fare la De Rerum Novarum ed il corporativismo fascista), la società (individualistica nel caso dei liberali, "organica" ma non comunitaria nel caso della destra nazionale e religiosa).
Insomma, SECONDO ME, si dovrebbe parlare di Destre al plurale.
Il problema nel caso specifico italiano è semmai che anche coloro che si considerano appunto "destrorsi" (senza voler cadere in etichette rigide e convenzionali) hanno spesso, senza rendersene conto, assorbiti modi di pensare e di vivere che risultano invece rivoluzionari. Dopo il '68 atteggiamenti, forme di vita, idee ecc. che in passato erano appannaggio di minoranze estremiste, si sono diffusi largamente nell'intera società, e neppure coloro che sono giudicati essere "di destra" osano opporvisi. E' di questi giorni la notizia d'un ministro del governo Berlusconi che ha preso posizione contro i consultori pro-vita: un esempio fra tanti.