La Storia fatta di silenzi - 10 febbraio: Il Giorno del Ricordo 14/02/2009 22:52
Abbiamo Università che impediscono al Papa si parlare, a Fini, all'ambasciatore israeliano, che impediscono mostre fotografiche sulle foibe ma accolgono a braccia aperte tutti i peggiori assassini, a cui evidentemente si sentono assai vicini.
E' con ferito sdegno che pubblico la lettera di un amico che mi segnala l'ennesima evidenza di come le nostre Università siano cadute in basso, e vada fatto qualcosa per riportarle ad un ruolo di guida culturale che hanno ormai perso.
mercoledì 11 febbraio 2009 11.01
Tor Vergata vieta la mostra.
Egregi Dottori, Professori e dirigenti della Facolta' di Economia dell'Universita' degli studi di Roma "Tor Vergata",
mi chiamo Alessandro Marco FUSCO, fino a ieri orgoglioso di aver frequentato e di essermi laureato in Economia a Tor Vergata nel 2001.
Scrivo questo messaggio di posta elettronica perche' sono davvero indignato e offeso da quanto appreso leggendo un articolo del Corriere della Sera - Cronaca di Roma - a pagina 4 dal titolo "Memoria. Gli antagonisti commemorano i partigiani jugoslavi. Foibe, scontro e accuse fra collettivi e Casapound. Tor Vergata vieta la mostra. ...". Leggo infatti in questo articolo della "... decisione del preside della facoltà di Economia, che ha negato l'autorizzazione a svolgere una mostra fotografica sulle foibe ...".
E' davvero un avvenimento sconcertante e offensivo nei confronti di tutti gli studenti attuali e passati, di tutti gli italiani d'Istria, Fiume e della Dalmazia e di tutte le altre regioni d'Italia, in quanto il giorno del ricordo del 10 febbraio, oltre ad essere stato istituito nel 2004 con una legge dello Stato e' anche una doverosa ricorrenza che ottiene perlomeno il risultato di fare un minimo di giustizia storica e di rendere nota alla massa degli studenti e dei docenti gli avvenimenti che hanno caratterizzato il confine orientale d'Italia, con particolare riferimento alle donne e agli uomini che in quelle terre vivevano da sempre e che a causa dell'odio razziale e dell'odio ideologico hanno dovuto lasciare le loro case e tutti i loro averi negli anni '40 e '50 del secolo scorso per rimanere orgogliosamente ITALIANI e LIBERI dal giogo e dalla tirannide della dittatura titoista iugoslava.
Mi preme far presente che questa situazione, alla luce anche delle doverose parole espresse piu' volte dal Presidente della Repubblica (che mi permetto di ricordare essere un ex dirigente di quello stesso PCI, tra i maggiori fautori dell'oblio di queste vicende), crea purtroppo discredito a quella somma istituzione culturale rappresentata dall'Universita' pubblica italiana e, in specie, dalla Facolta' da Loro diretta e, fino a ieri, saggiamente guidata verso l'approfondimento della conoscenza economica e non solo, e scevra da qualsivoglia vincolo ideologico.
Nella speranza che non si dia la possibilita' a taluni nuovi barbari di insozzare una tale istituzione universitaria perche' intendono solo il "viver come bruti", ma si muova verso la rotta maestra onde "seguir virtute e canoscenza", sono fiducioso che le Loro eccelse menti diano la possibilita' agli studenti di approfondire un argomento per tanti anni tabu' e che potra' dare maggior senso di appartenenza alla Nazione Italia con maggiore orgoglio e maggiore consapevolezza, anche grazie alla Facolta' di Economia dell'Universita' di Roma "Tor Vergata".
Ossequioso e fiducioso, porgo distinti saluti. Dott. Alessandro Marco FUSCO
Ambra l'8 set 1943 ero a Pola e che dalle foibe, mia madre ed io,ci siamo salvati per un fortunata coincidenza,di quelle una volta e mai più nella vita. bel blog ciao Marcello
A Formigine viene "eliminato" un uomo di cinquantatré anni:MONTORSI EZECHIELLO.(65)"Alle ore 17 del 14 Maggio 1945, a Casinalbo, venne prelevato l'industriale Ezechiello Montorsi. La sera stessa venne ucciso con quattro colpi di mitra. Dopo due giorni, la salma venne recuperata, già sotterrata nel podere del mezzadro Fernando Stefani. Lo stesso giorno, venne arrestato il capo partigiano.... autore materiale del delitto. Condotto alla Questura di Modena, riuscì ad evadere (c'era ancora la polizia partigiana) ed a riparare in Iugoslavia. Un altro dei partecipanti all'assassinio fuggì mentre stava per essere arrestato all'interno del salumificio di Casinalbo. L'industriale era stato derubato del portafoglio, dell'orologio d'oro, e di un anello d'oro con brillanti.(65bis
francy ha detto... ..continua... Come avrete capito, era mio nonno paterno. Sapevano esattamente da chi era stato portato via "subdolamente" con una camionetta dicendo che in Questura a Modena avevano bisogno di lui. Quindi, quando la sera non tornò, mio padre,i suoi fratelli e la nonna cominciarono a tremare. Vorrei precisare che il nonno non era un fascista militante, ma aveva un salumificio che ,fra l'altro, è stato bombardato e raso al suolo ben 3 volte. Poi Quartiere Generale dei tedeschi, con le donne nascoste nelle celle frigo, poi, per ultimo, anche saccheggiato dai "compaesani".Lo ritrovarono dopo un paio di giorni a Ganaceto, sotterrato insieme ad altri industriali modenesi. continua.... 10 gennaio 2008 10.23
..continua... Terminata la guerra, fu imposto a tutti gli italiani di consegnare le armi che detenevano in casa, fossero per la caccia o per difesa personale o rubate o .....Mio padre si presentò in questura a Modena e consegnò personalmente un piccolo gioiello che aveva comprato o gli avevano regalato: una mitraglietta....(Non chiedetemi che marca e che tipo, perchè non potrei chiedere informazioni a nessuno...). Era naturalmente molto dispiaciuto, ma il tenente che lo accolse, ben sapendo della tragica morte di Ezechiello, gli fece un promessa:"Lo terrò io, non si preoccupi: se questa ordinanza verrà cancellata, stia tranquillo che riavrà la sua mitraglietta!"...... .continua.... 13 gennaio 2008 13.26
...continua e termina.
Dopo parecchio tempo, le Forze di Polizia modenese cominciarono a dover fronteggiare i saccheggi ed i furti perpetrati da approfittatori casuali e delinquenti comuni. Casualmente, nella campagna di Castelfranco Emilia, furono inseguiti dei ragazzotti che avevano rubato delle galline ad un contadino. Intimato l'alt, lo stesso Ufficiale, che aveva in custodia la mitraglietta di mio padre, sparò, proprio con quell'arma!!! Uccise un ragazzo di 17 anni!!! Era un giovane formiginese, ben conosciuto, ed aveva partecipato alla fucilazione di mio nonno.
Il Tribunale di Guerra, insediato a Pescara, alla fine, assolse gli altri componenti della "banda", perchè ci fu una speciale amnistia per i crimini di guerra..... Fine.
2 commenti:
duepassi
La Storia fatta di silenzi - 10 febbraio: Il Giorno del Ricordo 14/02/2009 22:52
Abbiamo Università che impediscono al Papa si parlare, a Fini, all'ambasciatore israeliano, che impediscono mostre fotografiche sulle foibe
ma
accolgono a braccia aperte tutti i peggiori assassini, a cui evidentemente si sentono assai vicini.
E' con ferito sdegno che pubblico la lettera di un amico che mi segnala l'ennesima evidenza di come le nostre Università siano cadute in basso, e vada fatto qualcosa per riportarle ad un ruolo di guida culturale che hanno ormai perso.
mercoledì 11 febbraio 2009 11.01
Tor Vergata vieta la mostra.
Egregi Dottori, Professori e dirigenti della Facolta' di Economia
dell'Universita' degli studi di Roma "Tor Vergata",
mi chiamo Alessandro Marco FUSCO, fino a ieri orgoglioso di aver frequentato
e di essermi laureato in Economia a Tor Vergata nel 2001.
Scrivo questo messaggio di posta elettronica perche' sono davvero indignato
e offeso da quanto appreso leggendo un articolo del Corriere della Sera -
Cronaca di Roma - a pagina 4 dal titolo "Memoria. Gli antagonisti
commemorano i partigiani jugoslavi. Foibe, scontro e accuse fra collettivi e
Casapound. Tor Vergata vieta la mostra. ...". Leggo infatti in questo
articolo della "... decisione del preside della facoltà di Economia, che ha
negato l'autorizzazione a svolgere una mostra fotografica sulle foibe ...".
E' davvero un avvenimento sconcertante e offensivo nei confronti di tutti
gli studenti attuali e passati, di tutti gli italiani d'Istria, Fiume e
della Dalmazia e di tutte le altre regioni d'Italia, in quanto il giorno del
ricordo del 10 febbraio, oltre ad essere stato istituito nel 2004 con una
legge dello Stato e' anche una doverosa ricorrenza che ottiene perlomeno il
risultato di fare un minimo di giustizia storica e di rendere nota alla
massa degli studenti e dei docenti gli avvenimenti che hanno caratterizzato
il confine orientale d'Italia, con particolare riferimento alle donne e agli
uomini che in quelle terre vivevano da sempre e che a causa dell'odio
razziale e dell'odio ideologico hanno dovuto lasciare le loro case e tutti i
loro averi negli anni '40 e '50 del secolo scorso per rimanere
orgogliosamente ITALIANI e LIBERI dal giogo e dalla tirannide della
dittatura titoista iugoslava.
Mi preme far presente che questa situazione, alla luce anche delle doverose
parole espresse piu' volte dal Presidente della Repubblica (che mi permetto
di ricordare essere un ex dirigente di quello stesso PCI, tra i maggiori
fautori dell'oblio di queste vicende), crea purtroppo discredito a quella
somma istituzione culturale rappresentata dall'Universita' pubblica italiana
e, in specie, dalla Facolta' da Loro diretta e, fino a ieri, saggiamente
guidata verso l'approfondimento della conoscenza economica e non solo, e
scevra da qualsivoglia vincolo ideologico.
Nella speranza che non si dia la possibilita' a taluni nuovi barbari di
insozzare una tale istituzione universitaria perche' intendono solo il
"viver come bruti", ma si muova verso la rotta maestra onde "seguir virtute
e canoscenza", sono fiducioso che le Loro eccelse menti diano la
possibilita' agli studenti di approfondire un argomento per tanti anni tabu'
e che potra' dare maggior senso di appartenenza alla Nazione Italia con
maggiore orgoglio e maggiore consapevolezza, anche grazie alla Facolta' di
Economia dell'Universita' di Roma "Tor Vergata".
Ossequioso e fiducioso, porgo distinti saluti.
Dott. Alessandro Marco FUSCO
Ambra
l'8 set 1943 ero a Pola
e che dalle foibe, mia madre ed io,ci siamo salvati per un fortunata coincidenza,di quelle una volta e mai più nella vita.
bel blog
ciao
Marcello
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