Cara Ambra, vorrei inserire qui a mò di commento un brano scritto in passato da Pierluigi stesso, riguardante proprio la sua attività in difesa della verità storica sulle foibe:
"Espulso a vita dall'allora repubblica jugoslava per il solo fatto di essermi recato a Pisino a cercare una foiba. Denunciato 6 volte in 15 anni dall'ampi per evere sostenuto con articoli pubblicati nei più noti giornali Italiani che non vi era un solo fascista in quelle fosse ma solo inermi Italianissimi civili trucidati dall'odio comunista titino con l'appoggio incondizionato del PCI di togliatti, napolitano, berlinguer, longo ecc.ecc. Denunciato dall'ampi di Bologna per avere dato del vile assassino ad un comandante partigiano che fece infoibare tre intere famiglie per rubarne i beni. Denunciato per avere chiesto all'allora presidente della repubblica, sandro pertini, di negare la medaglia d'oro al valor partigiano e la pensione di combattente all'assassino pukulic condannato all'ergastolo per strage, furto e infanticidio di ben 35 persone in quel di Fiume. Questo è solo il mio modesto curriculum ma ti posso assicurare che mai una di queste denuncie è arrivata in un aula di tribunale. Gli eroici "compagni" le hanno sempre ritirate il giorno prima del processo, lascio a te lo scoprirne il perche."
E' con profonda tristezza, ma anche con l'orgoglio di essergli stato amico, di essere stato invano ad attendere una sua annunciata visita che non potè mai effettuare, che leggo queste sue frasi, e rimpiango l'amico, e l'uomo coraggioso che amava la verità e non temeva di dirla, nonostante le mille angherie di certa gente di sinistra. Un pensiero rispettoso ad una persona che non c'è più per l'anagrafe, ma che non se ne andata dal nostro cuore e dal nostro ricordo.
A Formigine viene "eliminato" un uomo di cinquantatré anni:MONTORSI EZECHIELLO.(65)"Alle ore 17 del 14 Maggio 1945, a Casinalbo, venne prelevato l'industriale Ezechiello Montorsi. La sera stessa venne ucciso con quattro colpi di mitra. Dopo due giorni, la salma venne recuperata, già sotterrata nel podere del mezzadro Fernando Stefani. Lo stesso giorno, venne arrestato il capo partigiano.... autore materiale del delitto. Condotto alla Questura di Modena, riuscì ad evadere (c'era ancora la polizia partigiana) ed a riparare in Iugoslavia. Un altro dei partecipanti all'assassinio fuggì mentre stava per essere arrestato all'interno del salumificio di Casinalbo. L'industriale era stato derubato del portafoglio, dell'orologio d'oro, e di un anello d'oro con brillanti.(65bis
francy ha detto... ..continua... Come avrete capito, era mio nonno paterno. Sapevano esattamente da chi era stato portato via "subdolamente" con una camionetta dicendo che in Questura a Modena avevano bisogno di lui. Quindi, quando la sera non tornò, mio padre,i suoi fratelli e la nonna cominciarono a tremare. Vorrei precisare che il nonno non era un fascista militante, ma aveva un salumificio che ,fra l'altro, è stato bombardato e raso al suolo ben 3 volte. Poi Quartiere Generale dei tedeschi, con le donne nascoste nelle celle frigo, poi, per ultimo, anche saccheggiato dai "compaesani".Lo ritrovarono dopo un paio di giorni a Ganaceto, sotterrato insieme ad altri industriali modenesi. continua.... 10 gennaio 2008 10.23
..continua... Terminata la guerra, fu imposto a tutti gli italiani di consegnare le armi che detenevano in casa, fossero per la caccia o per difesa personale o rubate o .....Mio padre si presentò in questura a Modena e consegnò personalmente un piccolo gioiello che aveva comprato o gli avevano regalato: una mitraglietta....(Non chiedetemi che marca e che tipo, perchè non potrei chiedere informazioni a nessuno...). Era naturalmente molto dispiaciuto, ma il tenente che lo accolse, ben sapendo della tragica morte di Ezechiello, gli fece un promessa:"Lo terrò io, non si preoccupi: se questa ordinanza verrà cancellata, stia tranquillo che riavrà la sua mitraglietta!"...... .continua.... 13 gennaio 2008 13.26
...continua e termina.
Dopo parecchio tempo, le Forze di Polizia modenese cominciarono a dover fronteggiare i saccheggi ed i furti perpetrati da approfittatori casuali e delinquenti comuni. Casualmente, nella campagna di Castelfranco Emilia, furono inseguiti dei ragazzotti che avevano rubato delle galline ad un contadino. Intimato l'alt, lo stesso Ufficiale, che aveva in custodia la mitraglietta di mio padre, sparò, proprio con quell'arma!!! Uccise un ragazzo di 17 anni!!! Era un giovane formiginese, ben conosciuto, ed aveva partecipato alla fucilazione di mio nonno.
Il Tribunale di Guerra, insediato a Pescara, alla fine, assolse gli altri componenti della "banda", perchè ci fu una speciale amnistia per i crimini di guerra..... Fine.
3 commenti:
Cara Ambra, vorrei inserire qui a mò di commento un brano scritto in passato da Pierluigi stesso, riguardante proprio la sua attività in difesa della verità storica sulle foibe:
"Espulso a vita dall'allora repubblica jugoslava per il solo fatto di essermi recato a Pisino a cercare una foiba.
Denunciato 6 volte in 15 anni dall'ampi per evere sostenuto con articoli pubblicati nei più noti giornali Italiani che non vi era un solo fascista in quelle fosse ma solo inermi Italianissimi civili trucidati dall'odio comunista titino con l'appoggio incondizionato del PCI di togliatti, napolitano, berlinguer, longo ecc.ecc.
Denunciato dall'ampi di Bologna per avere dato del vile assassino ad un comandante partigiano che fece infoibare tre intere famiglie per rubarne i beni.
Denunciato per avere chiesto all'allora presidente della repubblica, sandro pertini, di negare la medaglia d'oro al valor partigiano e la pensione di combattente all'assassino pukulic condannato all'ergastolo per strage, furto e infanticidio di ben 35 persone in quel di Fiume.
Questo è solo il mio modesto curriculum ma ti posso assicurare che mai una di queste denuncie è arrivata in un aula di tribunale.
Gli eroici "compagni" le hanno sempre ritirate il giorno prima del processo, lascio a te lo scoprirne il perche."
Grazie Marco, vorrei dire tante cose, ma di fronte alle parole di Pierluigi preferisco rimanere muta a pensare.
E' con profonda tristezza, ma anche con l'orgoglio di essergli stato amico, di essere stato invano ad attendere una sua annunciata visita che non potè mai effettuare, che leggo queste sue frasi, e rimpiango l'amico, e l'uomo coraggioso che amava la verità e non temeva di dirla, nonostante le mille angherie di certa gente di sinistra.
Un pensiero rispettoso ad una persona che non c'è più per l'anagrafe, ma che non se ne andata dal nostro cuore e dal nostro ricordo.
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