Per quel che mi riguarda e per la mia forma mentis non merita, da parte mia, commento perchè mi sembrano solo farneticazioni di un'antiamericanista educato alla scuola delle Frattocchie
L'articolo segnalato fonde assieme due temi, ovvero la politica americana e l'Unità d'Italia. Per quanto riguarda gli USA, non riesco a vedere in quale modo abbiano condizionato o condizionino l'organizzazione italiana dello Stato, ovvero il suo assetto centralistico, federale, confederale. Gli Stati Uniti hanno di fatto deciso la politica estera e quella militare d'Italia a partire dalla loro vittoria nell'ultima guerra, ma non hanno tentato di dividere l'Italia, oppure d'impedire una sua, del tutto improbabile, divisione. Per quanto concerne l'Unità d'Italia, con tutto rispetto dico al signor Ambro che esiste una gran mole di dati storici solidamente acquisiti ed accettati in modo pressochè unanime in campo accademico. Aggiungo solo che, se si incomincia a suddivedere l'Italia, si può parlare non solo di nord, centro, e sud, ma di regioni ben diverse (già solo il meridione è tutt'altro che uno! I Siciliani non si considerano affatto "duosiciliani", ma distinguono fra sè ed i continentali tutti. Poi si dovrebbe parlare di tutte le altre regioni del sud, gli Abruzzesi, i Lucani ecc. Fermo restando, poi, che l'unificazione del meridione è stata ottenuta con la forza, e che per tutto il dominio spagnolo e quello borbonico si è avuto un costante travaso di risorse verso la capitale, Napoli, causa non ultima dell'arretratezza economica del sud italiano, come ben sanno gli storici economici), e scendere giu giù sino a ripartizioni provinciali, locali, persino comunali. Ancora, le suddivisioni storiche, culturali, religiose non sempre e non necessariamente coincidono fra loro, anzi di solito s'accavallano ed incrociano. Se si considera la cosiddetta "cultura folklorica", che ha avuto in passato nella classe contadina (i 9/10 della popolazione, come minimo, sino all'Ottocento inoltrato) un'importanza enorme, le categorie di nord, centro, sud saltano tutte. Si dovrebbe piuttosto parlare di "cultura popolare appenninica", sin dal nord fino al sud, in opposizione alle varie culturali popolari non-appenniniche. L'argomento della molteplicità nell'unità della storia d'Italia è tanto lungo e complesso che devo proprio chiudere: non basterebbe una biblioteca intera. Buona serata a tutti.
Caro signor Ambro, non me voglia per ciò che ho scritto: sul Legnostorto mi è capitato d'essere tacciato d'essere un "settentrionale" da meridionali, d'essere un meridionale da settentrionali, ... Non parlo contro il Meridione d'Italia, sono spinto unicamente dalla volontà d'esprimere ciò che, in perfetta buona coscienza, ritengo con certezza vero, e non credo davvero che esista una nazionalità duo-siciliana più che una padana. Buona serata Marco
non ho mai dubitato della sua onesta' morale e della sua approfondita conoscenza dei temi qui trattati.
Ma io sono un "napolitano" e certe cose, oltre a sentirle nel cuore e nella mente, le osservo quotidianamente.
Fortunatamente (per me) esistono molti altri studiosi di cultura e storia del Meridione che ci forniscono una disamina diversa di queste tematiche e che io sento piu' "vere" in quanto verificate da me quasi quotidianamente nel comportamento sociale della gente che mi circonda.
E per quanto riguarda il Legno Storto, a me e' accaduto di peggio : sono stato "bannato" come Ambro a causa delle mie dichiarazioni forse ritenute "sovversive. Adesso mi sono re-iscritto col nick Antares. Faccio il bravo e Cavallotti ... anche
Caro signor Ambrosino, purtroppo i commenti su di un blog non sono lo spazio più appropriato per discutere di certi argomenti, per cui sono in difficoltà a risponderLe. Cerco di spiegarmi: non nego che esista la cultura napoletana, con la sua specificità, semplicemente la considero, non diversamente dalle altre culture locali italiane, all'interno della più generale civiltà d'Italia. In altri termini: ciò che ci unisce è più importante di quello che ci distingue. Mi dispiace che Lei sia stato espulso dal Legnostorto con il suo vecchio pseudonimo: il sottoscritto sul Legno ha a che fare con un troll (palesemente, un leghista-secessionista) alquanto fastidioso ed incivile, però non viene cacciato. Personalmente ho stima di Cavallotti, anche se può ben commettere degli errori nelle sue decisioni di moderatore: non è facile. Cordiali saluti a Lei nella bellissima Napoli, che anche un settentrionale come me considera parte della sua Patria Marco
A Formigine viene "eliminato" un uomo di cinquantatré anni:MONTORSI EZECHIELLO.(65)"Alle ore 17 del 14 Maggio 1945, a Casinalbo, venne prelevato l'industriale Ezechiello Montorsi. La sera stessa venne ucciso con quattro colpi di mitra. Dopo due giorni, la salma venne recuperata, già sotterrata nel podere del mezzadro Fernando Stefani. Lo stesso giorno, venne arrestato il capo partigiano.... autore materiale del delitto. Condotto alla Questura di Modena, riuscì ad evadere (c'era ancora la polizia partigiana) ed a riparare in Iugoslavia. Un altro dei partecipanti all'assassinio fuggì mentre stava per essere arrestato all'interno del salumificio di Casinalbo. L'industriale era stato derubato del portafoglio, dell'orologio d'oro, e di un anello d'oro con brillanti.(65bis
francy ha detto... ..continua... Come avrete capito, era mio nonno paterno. Sapevano esattamente da chi era stato portato via "subdolamente" con una camionetta dicendo che in Questura a Modena avevano bisogno di lui. Quindi, quando la sera non tornò, mio padre,i suoi fratelli e la nonna cominciarono a tremare. Vorrei precisare che il nonno non era un fascista militante, ma aveva un salumificio che ,fra l'altro, è stato bombardato e raso al suolo ben 3 volte. Poi Quartiere Generale dei tedeschi, con le donne nascoste nelle celle frigo, poi, per ultimo, anche saccheggiato dai "compaesani".Lo ritrovarono dopo un paio di giorni a Ganaceto, sotterrato insieme ad altri industriali modenesi. continua.... 10 gennaio 2008 10.23
..continua... Terminata la guerra, fu imposto a tutti gli italiani di consegnare le armi che detenevano in casa, fossero per la caccia o per difesa personale o rubate o .....Mio padre si presentò in questura a Modena e consegnò personalmente un piccolo gioiello che aveva comprato o gli avevano regalato: una mitraglietta....(Non chiedetemi che marca e che tipo, perchè non potrei chiedere informazioni a nessuno...). Era naturalmente molto dispiaciuto, ma il tenente che lo accolse, ben sapendo della tragica morte di Ezechiello, gli fece un promessa:"Lo terrò io, non si preoccupi: se questa ordinanza verrà cancellata, stia tranquillo che riavrà la sua mitraglietta!"...... .continua.... 13 gennaio 2008 13.26
...continua e termina.
Dopo parecchio tempo, le Forze di Polizia modenese cominciarono a dover fronteggiare i saccheggi ed i furti perpetrati da approfittatori casuali e delinquenti comuni. Casualmente, nella campagna di Castelfranco Emilia, furono inseguiti dei ragazzotti che avevano rubato delle galline ad un contadino. Intimato l'alt, lo stesso Ufficiale, che aveva in custodia la mitraglietta di mio padre, sparò, proprio con quell'arma!!! Uccise un ragazzo di 17 anni!!! Era un giovane formiginese, ben conosciuto, ed aveva partecipato alla fucilazione di mio nonno.
Il Tribunale di Guerra, insediato a Pescara, alla fine, assolse gli altri componenti della "banda", perchè ci fu una speciale amnistia per i crimini di guerra..... Fine.
7 commenti:
Per quel che mi riguarda e per la mia forma mentis non merita, da parte mia, commento perchè mi sembrano solo farneticazioni di un'antiamericanista educato alla scuola delle Frattocchie
Cara Ambrarosa
io non mi definisco ma SONO duosiciliano.
Ho letto il commento di Crystal, che rispetto comunque, proprio perche' io sono lontanissimo dalla scuola delle Frattocchie e dai bottegoni oscuri....
Tutt'altro.
Pero' trovo che tutto serva a stimolare il nostro pensiero, le nostre riflessioni e sopratutto la nostra curiosita' intellettuale.
Saluti a tutti
Ambro
L'articolo segnalato fonde assieme due temi, ovvero la politica americana e l'Unità d'Italia.
Per quanto riguarda gli USA, non riesco a vedere in quale modo abbiano condizionato o condizionino l'organizzazione italiana dello Stato, ovvero il suo assetto centralistico, federale, confederale. Gli Stati Uniti hanno di fatto deciso la politica estera e quella militare d'Italia a partire dalla loro vittoria nell'ultima guerra, ma non hanno tentato di dividere l'Italia, oppure d'impedire una sua, del tutto improbabile, divisione.
Per quanto concerne l'Unità d'Italia, con tutto rispetto dico al signor Ambro che esiste una gran mole di dati storici solidamente acquisiti ed accettati in modo pressochè unanime in campo accademico.
Aggiungo solo che, se si incomincia a suddivedere l'Italia, si può parlare non solo di nord, centro, e sud, ma di regioni ben diverse (già solo il meridione è tutt'altro che uno! I Siciliani non si considerano affatto "duosiciliani", ma distinguono fra sè ed i continentali tutti. Poi si dovrebbe parlare di tutte le altre regioni del sud, gli Abruzzesi, i Lucani ecc. Fermo restando, poi, che l'unificazione del meridione è stata ottenuta con la forza, e che per tutto il dominio spagnolo e quello borbonico si è avuto un costante travaso di risorse verso la capitale, Napoli, causa non ultima dell'arretratezza economica del sud italiano, come ben sanno gli storici economici), e scendere giu giù sino a ripartizioni provinciali, locali, persino comunali.
Ancora, le suddivisioni storiche, culturali, religiose non sempre e non necessariamente coincidono fra loro, anzi di solito s'accavallano ed incrociano. Se si considera la cosiddetta "cultura folklorica", che ha avuto in passato nella classe contadina (i 9/10 della popolazione, come minimo, sino all'Ottocento inoltrato) un'importanza enorme, le categorie di nord, centro, sud saltano tutte. Si dovrebbe piuttosto parlare di "cultura popolare appenninica", sin dal nord fino al sud, in opposizione alle varie culturali popolari non-appenniniche.
L'argomento della molteplicità nell'unità della storia d'Italia è tanto lungo e complesso che devo proprio chiudere: non basterebbe una biblioteca intera.
Buona serata a tutti.
Caro signor Ambro,
non me voglia per ciò che ho scritto: sul Legnostorto mi è capitato d'essere tacciato d'essere un "settentrionale" da meridionali, d'essere un meridionale da settentrionali, ... Non parlo contro il Meridione d'Italia, sono spinto unicamente dalla volontà d'esprimere ciò che, in perfetta buona coscienza, ritengo con certezza vero, e non credo davvero che esista una nazionalità duo-siciliana più che una padana.
Buona serata
Marco
Signor De Turris
non ho mai dubitato della sua onesta' morale e della sua approfondita conoscenza dei temi qui trattati.
Ma io sono un "napolitano" e certe cose, oltre a sentirle nel cuore e nella mente, le osservo quotidianamente.
Fortunatamente (per me) esistono molti altri studiosi di cultura e storia del Meridione che ci forniscono una disamina diversa di queste tematiche e che io sento piu' "vere" in quanto verificate da me quasi quotidianamente nel comportamento sociale della gente che mi circonda.
E per quanto riguarda il Legno Storto, a me e' accaduto di peggio : sono stato "bannato" come Ambro a causa delle mie dichiarazioni forse ritenute "sovversive. Adesso mi sono re-iscritto col nick Antares.
Faccio il bravo e Cavallotti ... anche
Cordialita'
Antonio Ambrosino
Caro signor Ambrosino,
purtroppo i commenti su di un blog non sono lo spazio più appropriato per discutere di certi argomenti, per cui sono in difficoltà a risponderLe.
Cerco di spiegarmi: non nego che esista la cultura napoletana, con la sua specificità, semplicemente la considero, non diversamente dalle altre culture locali italiane, all'interno della più generale civiltà d'Italia.
In altri termini: ciò che ci unisce è più importante di quello che ci distingue.
Mi dispiace che Lei sia stato espulso dal Legnostorto con il suo vecchio pseudonimo: il sottoscritto sul Legno ha a che fare con un troll (palesemente, un leghista-secessionista) alquanto fastidioso ed incivile, però non viene cacciato. Personalmente ho stima di Cavallotti, anche se può ben commettere degli errori nelle sue decisioni di moderatore: non è facile.
Cordiali saluti a Lei nella bellissima Napoli, che anche un settentrionale come me considera parte della sua Patria
Marco
Signor De Turris
persone come lei saranno sempre le benvenute qui a Napoli e nel Meridione.
Con stima
Antonio Ambrosino
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