martedì 28 ottobre 2008

VOGLIAMO ASCOLTARLE TUTTE SUL FEDERALISMO E L'ITALIA ? (click)


Ricevo da Ambro, che si definisce duodiciliano, un link che offre materiale da leggere e meditare; mi aspetto commenti e contraddittori.

7 commenti:

Crystal ha detto...

Per quel che mi riguarda e per la mia forma mentis non merita, da parte mia, commento perchè mi sembrano solo farneticazioni di un'antiamericanista educato alla scuola delle Frattocchie

Anonimo ha detto...

Cara Ambrarosa
io non mi definisco ma SONO duosiciliano.

Ho letto il commento di Crystal, che rispetto comunque, proprio perche' io sono lontanissimo dalla scuola delle Frattocchie e dai bottegoni oscuri....

Tutt'altro.

Pero' trovo che tutto serva a stimolare il nostro pensiero, le nostre riflessioni e sopratutto la nostra curiosita' intellettuale.

Saluti a tutti

Ambro

Marco De Turris ha detto...

L'articolo segnalato fonde assieme due temi, ovvero la politica americana e l'Unità d'Italia.
Per quanto riguarda gli USA, non riesco a vedere in quale modo abbiano condizionato o condizionino l'organizzazione italiana dello Stato, ovvero il suo assetto centralistico, federale, confederale. Gli Stati Uniti hanno di fatto deciso la politica estera e quella militare d'Italia a partire dalla loro vittoria nell'ultima guerra, ma non hanno tentato di dividere l'Italia, oppure d'impedire una sua, del tutto improbabile, divisione.
Per quanto concerne l'Unità d'Italia, con tutto rispetto dico al signor Ambro che esiste una gran mole di dati storici solidamente acquisiti ed accettati in modo pressochè unanime in campo accademico.
Aggiungo solo che, se si incomincia a suddivedere l'Italia, si può parlare non solo di nord, centro, e sud, ma di regioni ben diverse (già solo il meridione è tutt'altro che uno! I Siciliani non si considerano affatto "duosiciliani", ma distinguono fra sè ed i continentali tutti. Poi si dovrebbe parlare di tutte le altre regioni del sud, gli Abruzzesi, i Lucani ecc. Fermo restando, poi, che l'unificazione del meridione è stata ottenuta con la forza, e che per tutto il dominio spagnolo e quello borbonico si è avuto un costante travaso di risorse verso la capitale, Napoli, causa non ultima dell'arretratezza economica del sud italiano, come ben sanno gli storici economici), e scendere giu giù sino a ripartizioni provinciali, locali, persino comunali.
Ancora, le suddivisioni storiche, culturali, religiose non sempre e non necessariamente coincidono fra loro, anzi di solito s'accavallano ed incrociano. Se si considera la cosiddetta "cultura folklorica", che ha avuto in passato nella classe contadina (i 9/10 della popolazione, come minimo, sino all'Ottocento inoltrato) un'importanza enorme, le categorie di nord, centro, sud saltano tutte. Si dovrebbe piuttosto parlare di "cultura popolare appenninica", sin dal nord fino al sud, in opposizione alle varie culturali popolari non-appenniniche.
L'argomento della molteplicità nell'unità della storia d'Italia è tanto lungo e complesso che devo proprio chiudere: non basterebbe una biblioteca intera.
Buona serata a tutti.

Marco De Turris ha detto...

Caro signor Ambro,
non me voglia per ciò che ho scritto: sul Legnostorto mi è capitato d'essere tacciato d'essere un "settentrionale" da meridionali, d'essere un meridionale da settentrionali, ... Non parlo contro il Meridione d'Italia, sono spinto unicamente dalla volontà d'esprimere ciò che, in perfetta buona coscienza, ritengo con certezza vero, e non credo davvero che esista una nazionalità duo-siciliana più che una padana.
Buona serata
Marco

Anonimo ha detto...

Signor De Turris

non ho mai dubitato della sua onesta' morale e della sua approfondita conoscenza dei temi qui trattati.

Ma io sono un "napolitano" e certe cose, oltre a sentirle nel cuore e nella mente, le osservo quotidianamente.

Fortunatamente (per me) esistono molti altri studiosi di cultura e storia del Meridione che ci forniscono una disamina diversa di queste tematiche e che io sento piu' "vere" in quanto verificate da me quasi quotidianamente nel comportamento sociale della gente che mi circonda.

E per quanto riguarda il Legno Storto, a me e' accaduto di peggio : sono stato "bannato" come Ambro a causa delle mie dichiarazioni forse ritenute "sovversive. Adesso mi sono re-iscritto col nick Antares.
Faccio il bravo e Cavallotti ... anche

Cordialita'

Antonio Ambrosino

Marco De Turris ha detto...

Caro signor Ambrosino,
purtroppo i commenti su di un blog non sono lo spazio più appropriato per discutere di certi argomenti, per cui sono in difficoltà a risponderLe.
Cerco di spiegarmi: non nego che esista la cultura napoletana, con la sua specificità, semplicemente la considero, non diversamente dalle altre culture locali italiane, all'interno della più generale civiltà d'Italia.
In altri termini: ciò che ci unisce è più importante di quello che ci distingue.
Mi dispiace che Lei sia stato espulso dal Legnostorto con il suo vecchio pseudonimo: il sottoscritto sul Legno ha a che fare con un troll (palesemente, un leghista-secessionista) alquanto fastidioso ed incivile, però non viene cacciato. Personalmente ho stima di Cavallotti, anche se può ben commettere degli errori nelle sue decisioni di moderatore: non è facile.
Cordiali saluti a Lei nella bellissima Napoli, che anche un settentrionale come me considera parte della sua Patria
Marco

Anonimo ha detto...

Signor De Turris
persone come lei saranno sempre le benvenute qui a Napoli e nel Meridione.

Con stima

Antonio Ambrosino