giovedì 16 ottobre 2008

IL "NAPOLETANO" E' LINGUA COME IL "SARDO"


"MO’ PUTIMMO PARLÀ…"

Cultura Il napoletano è ufficialmente lingua

Nella seduta del 14 ottobre 2008, il Consiglio regionale della Campania ha approvato il disegno di legge d’iniziativa provinciale, rubricato "Tutela e valorizzazione della lingua napoletana": il napoletano è, dunque, ufficialmente lingua. Della presentazione del d.d.l., il cui testo il Consiglio provinciale aveva licenziato nella seduta del 22 marzo 2006, questa testata diede già notizia, nel numero del 24 marzo successivo, e, del resto, non poteva mancare una considerazione siffatta, per un’espressione idiomatica caratterizzata, da un lato, da peculiarità grammaticali e sintattiche e, dall’altro, da un proprio patrimonio letterario, che affonda le radici, addirittura, nel secolo XV.
A supporto dell’esame del d.d.l. si sono svolti, nel frattempo, convegni sui germanismi, sugl’ispanismi e sui francesismi nella lingua napoletana, curati dal gruppo di studio che, coordinato dal consigliere provinciale Luigi Rispoli e dal giornalista Umberto Franzese, vede la partecipazione, insieme con chi scrive queste righe, di personalità di spicco del panorama culturale napoletano, fra le quali, Francesco d’Episcopo (nella foto), Renato de Falco, Carlo Iandolo, don Matteo Coppola, Franco Lista, Ettore Capuano.

1 commento:

Marco De Turris ha detto...

D'accordo, cara Ambra, però permetti una considerazione.
La distinzione tradizionale fra "lingua" e "dialetto" è anacronistica scientificamente. TUTTI i vari "dialetti" italiani si possono considerare lingue, e tutti, in pratica, hanno una tradizione letteraria.
Ciò non toglie comunque che, oltre a queste tradizioni locali, ne esista una nazionale comune, data dal latino (prima nostra lingua nazionale) e dall'italiano (seconda nostra lingua nazionale), la quale possiede ben altra importanza storica e letteraria rispetto alle lingue vernacolari.
L'italiano stesso NON può identificarsi limitativamente col toscano, poiché tutti i ceppi linguistici d'Italia hanno contribuito alla sua formazione, né d'altronde risulta coincidente al toscano stesso.
Sarebbe quindi erroneo, credo, opporre il napoletano, ma anche il veneto, il siciliano, il piemontese ecc. all'italiano.
Cordiali saluti
Marco