sabato 1 marzo 2008

Una lettera da Marsiglia....

Premessa: questa lettera che ho conservato con tanto amore e tenerezza, è stata scritta da mio papà. Prigioniero a Marsiglia nel 43, da dove riuscirà a fuggire a piedi per proseguire in bicicletta (prestata da un contadino) fino a Modena.
E' un lungo messaggio che trascriverò integralmente in ricordo del mio adorato genitore.

Marsiglia, 22.11.43

Mamma papà e Cetta miei,

poche righe perchè questo marinaio deve partire alla volta dell'Italia. Non so se avete ricevute le mie numerose lettere che vi ho inviate con mille mezzi.-

Da voi mai nessuna risposta e non so più nulla di coloro che più amo al mondo.- Questa mancanza continua di notizie mi rende questa vita impossibile e prego Iddio perchè tutto possa finire al più presto.-

Spero, come già vi ho scritto, che Cetta e la sua mamma saranno vostre ospiti e che così non sentiranno la lontanza dei loro due uomini * prigionieri. - Se non fossero ancora presso di voi, Vi prego di farvele venire subito così io sarò più tranquillo e qualunque cosa succeda in Italia io la saprò con voi.- Per me non datevi pensiero perchè so trarmi benissimo d'impaccio..Lavoro ora per i tedeschi i quali ci trattano abbastanza bene e sono arrivati al punto di prometterci la apertura di prossime licenze per l'Italia. Altro sogno questo che s'infrangerà come quello dell'8 settembre!.-

Vi prego di scvrivere, qualora non l'aveste ancora fatto,a questo indirizzo: Serg. Magg. E. Montorsi- Feldpost N° 26333 e speriamo mi giunga qualche cosa.-

Vorrei scappare per ritornare in Italia ma le voci che qui corrono non sono certamente buone sulla vita interna del nostro paese e per ora preferisco rimanere qui.-

Questo marinaio che imbucherà la lettera in Italia io non l'ho mai visto e consegno la lettera ad un altro.-

Sono rimasto senza completamente vestiti, biancheria,soldi perchè ho perduto tutti i miei bagagli prima di essere fatto prigioniero dai tedeschi. I primi giorni di campo di concentramento sotto una tenda e con una sola coperta sono un lontano ricordo.- Sono rimasto con dei vecchi camerati: Bonora, Peo, Masera ecc. e con questi ci facciamo tanta compagnia.-

L'altra sera ho pianto tanto guardando le vostre foto e in quel momento avrei fatto qualunque cosa pur di partire e di venire presso di voi.-

Mamma e papà cari, state tranquilli e aspettate con fiducia il vostro Ermanno.-

Cetta mia, aspettami fiduciosa che presto ritornerò e finalmente saremo felice per sempre.- Che desiderio ho di leggere una tua lettera, di stringerti fra le mie braccia e ripeterti quanto grande sia il mio amore.-

Ora vi lascio e con la speranza di rivedervi assai presto vi unico tutti nel medesimo amplesso e vi bacio con tanta tenerezza e tanto amore

vostro

Ermanno

* ricordate che anche il nonno Alfonso, papà di Cetta, era prigioniero in Africa...
p.s. Mio padre era nato il 29 aprile 1917, quindi aveva 26 anni quando scrisse....

5 commenti:

ambra ha detto...

Peccato questo color tortora, risulta quasi illeggibile.
E' proprio impossibile per te lasciare la formattazione del blog ?

Giovanna Montorsi ha detto...

Non riesco.....ma ho scritto tutto....proprio tutto!!! Non mi accettava la lettera in PDF, e ti assicuro che la carta, ormai consunta, è color tortora e l'inchiostro un po' sbavato dalle tante lacrime (di mia madre e mie e forse anche della nonna)!!!

ambra ha detto...

Che la lettera sia di quel colore è naturale. La carta ingiallisce,ma...era necessario che tu usassi la stessa tonalità per la traduzione ?

Giovanna Montorsi ha detto...

Che dice ora? Comandante?............ e dire che di ufficiali in casa ne ho avuti..................

ambra ha detto...

Non comando.
Mi piacerebbe che venissero rispettate le mie scelte su di uno spazio che offro per le parole, i pensieri, i ricordi di ciascuno di voi.
Ma lo stile della mobilia lasciate che sia io a sceglierlo. Solo quello.