lunedì 10 marzo 2008

L'UOMO E' PESANTEMENTE DISCRIMINATO

Si parla di discriminazione femminile, ma la realtà è che l'uomo, in Italia ed in Europa, ad essere pesantemente discriminato sul piano giuridico. Ciò è una violazione palese del principio dell'uguaglianza giuridica ed una forma costrittiva con cui s'intende realizzare l'ideologia giacobina, negatrice dell'esistenza di differenze innate fra uomo e donna, che sono diversi e complementari, così come sono differenti ma complementari il padre e la madre nelle loro funzioni genitoriali e di crescita della prole.

· Azioni affermative L'introduzione della discriminazione sessuale chiamata "azione affermativa" va a precludere al giovane di sesso maschile alcune possibilita' di formazione professionale e di accesso al lavoro.
· Diritto alla paternità Una donna ha biologicamente la possibilità di avere un bambino anche senza doversi legare stabilmente ad un uomo. Il divieto all'adozione per i single vieta invece all'uomo una pari facoltà.Inoltre il padre non ha possibilità di salvare il proprio bambino qualora la madre decida di abortire.
· Affidamento figli Nel 95% dei casi i tribunali dello Stato in caso di separazione affidano i figli alla madre riducendo la paternita' alla sola voce economica "mantenimento"
· Diritto al rifiuto della paternità Una donna dopo il concepimento conserva il diritto di rifiutare la maternità, tramite l'aborto oppure non riconoscendo il figlio alla nascita. Un uomo non può impedire al figlio non desiderato di nascere, ma non può decidere nemmeno liberamente di rifiutare il riconoscimento, che gli puo' essere imposto.
· Trattamento pensionistico Un uomo è costretto a pagare i contributi per 5 anni in più per godere di 12 anni di pensione in meno rispetto ad una donna.
· Situazioni di emergenza Lo stato si attiene scrupolosamente al principio "Prima le donne" in ogni situazione di emergenza, come dimostrano il trattamento preferenziale riservato alle donne nell'accoglienza dei profughi, incurante del fatto che in tutte le situazioni di guerra o di crisi sono gli uomini a rischiare di piu'.
· Allocazione fondi I fondi allocati dallo stato per programmi aventi connotazioni di "genere" sono sempre destinati alle donne. A tutti i livelli, nazionale e locale, vengono predisposti programmi di supporto che escludono gli uomini. Nessun programma che si connoti come maschile viene mai presentato o finanziato.
· Permessi carcerari Molte donne possono evitare il carcere perché hanno da assistere bambini piccoli. La possibilita' per i detenuti maschi di ottenere gli arresti domiciliari per stare vicini ai loro bambini viene, salvo rarissime eccezioni, negata.
· Pene detentive I giudici tendono a condannare le donne, a parità di reato, a pene detentive minori di quelle degli uomini
· Violenza carnale La legge italiana sulla violenza carnale spezza l’equilibrio che deve essere fra accusa e difesa (indispensabile, per cercare d’evitare da una parte che un colpevole sia assolto, dall’altra che un innocente sia condannato) e rende quest’ultima fortemente svantaggiata rispetto alla prima, con la norma assurda per cui è sostanzialmente possibile far condannare un uomo per stupro in base alla semplice denuncia d’una donna, senza prove. Infatti, con violazione d’un fondamentale principio giuridico, secondo la legge italiana è l’accusato a dover dimostrare la sua innocenza, ciò che non accade per nessuna altra imputazione.
· Quote elettorali Il meccanismo delle quote elettorali e' stato bocciato dalla Corte Costituzionale come illecita forma di discriminazione sessuale, ma la sentenza è stata aggirata con una modifica d’un articolo secondario della costituzione. Alcuni uomini non trovano il posto in lista, anche se meritevoli, semplicemente in virtù del proprio sesso. Il principio d’uguaglianza della costituzione italiana è inequivocabile: non afferma che si debba essere uguali, bensì che si deve ricevere un trattamento uguale dalla legge nell’affermare le proprie capacità e meriti. La norma delle quote elettorali è quindi palesemente discriminatoria poiché fa sì che la legge non sia uguale per tutti. Inoltre crea un precedente gravissimo che può essere esteso alle categorie ed agli ambiti più differenti, finendo col produrre una società corporativa.Specificita' biologiche Mentre le specificita' biologiche della donna, come la maternità, sono riconosciute e tutelate con apposite normative volte a creare un sistema a misura di donna, nessuna tutela è presente per le specificità biologiche dell'uomo, come la minore aspettativa di vita (pensioni od esenzioni dovrebbero scattare per l'uomo adeguatamente prima).

1 commento:

ambra ha detto...

Sono felice di questo tuo intervento che trovo giusto e necessario per rivedere finalmente tutta una legislazione che è stata fatta a pezzi e bocconi dando una volta un colpo al cerchio e l'altra volta al tino.
Trovo l'occasione per ripeterti l'nvito a venire sul Blog CAMPANE A MARTELLO che abbiamo fatto proprio per mettere insieme progetti da suggerire al nuovo Governo.
Eccoti il link e ti mando subito un nuovo invito.
Un abbraccio Ambra

http://campaneamartello.blogspot.com/