
di Alberto Scarpitta
15 novembre - La Brigata Paracadutisti Folgore ha festeggiato il 14 novembre la Festa della Specialità, alla presenza del Presidente del Senato Schifani e delle più alte cariche militari. La cerimonia, che si è svolta presso lo Stadio Comunale di Livorno, prevedeva anche il passaggio di consegne tra il Comandante cedente, generale. Rosario Castellano e il subentrante Federico D’Apuzzo. La celebrazione, che cadeva in concomitanza con il 67°’anniversario delle ultime fasi della battaglia di El Alamein, ha assunto quest’anno un carattere ancor più solenne, coincidente con il rientro della brigata da un lungo e travagliato schieramento nel difficile teatro operativo afgano. La Folgore ha infatti garantito il comando, la struttura portante e la maggior parte delle pedine operative del nostro contingente ISAF da aprile alla fine di ottobre, il periodo forse più difficile sinora affrontato dai nostri soldati in quella terra lontana. Il turno di missione dei parà è stato caratterizzato da una crescente attività degli insorti che intendevano opporsi con ogni mezzo al proseguimento del processo di normalizzazione della regione ed in particolare impedire il regolare svolgimento delle votazioni politiche di agosto. La presenza dei paracadutisti in Afghanistan ha visto pertanto un’impennata dell’attività operativa del contingente, con i nostri reparti impegnati ad assumere finalmente l’iniziativa per agire nell’ambito del mandato ricevuto da ISAF per il controllo del territorio, operando a fianco dei reparti dell’esercito afgano, assistiti e diretti dai nuclei OMLT, Operational Mentoring and Liason Team. A queste attività si aggiungono gli abituali interventi di tipo umanitario effettuati a favore della popolazione locale nel quadro delle attività CIMIC di cooperazione civile-militare, principale ragion d’essere del Provincial Reconstruction Team (PRT) di Herat, posto sotto il nostro comando. Durante la loro permanenza in teatro i paracadutisti hanno subito un numero molto elevato di scontri a fuoco che hanno causato molti dei 74 feriti sofferti dalla Folgore, ma che hanno sempre fatto registrare una impeccabile reattività, grande coraggio ed eccellenti qualità professionali, testimoniate anche dai molti osservatori. In tutti gli episodi la Folgore ha mantenuto il controllo della situazione, assolto il compito nell’ambito del mandato ricevuto ed eliminato la minaccia, infliggendo forti perdite agli assalitori, travolti da una potenza di fuoco largamente superiore (fondamentale in tal senso l’apporto degli elicotteri da combattimenti AW 129 Mangusta). L’attività dei baschi amaranto è stata funestata purtroppo anche da numerosi attentati, effettuati per lo più con ordigni esplosivi improvvisati, ma di potenza ed insidiosità crescenti. Questa escalation è culminata con la morte di un paracadutista il 14 luglio a Farah e nel sanguinoso episodio di Kabul del 17 settembre, costato la vita a sei paracadutisti. Il triste tributo di sangue dei nostri soldati è divenuto ancora più pesante in ottobre con l’ottava vittima, appartenente al 4° Reggimento Alpini Paracadutisti, rimasta mortalmente ferita dal ribaltamento di un Lince durante un trasferimento notturno. La celebrazione di Livorno ha voluto pertanto unire idealmente l’orgoglio di chi ha con coraggio e determinazione assolto un compito gravoso con la triste commemorazione delle perdite subite, un ricordo fraterno e commosso, ma non disgiunto dalla fierezza che sempre ha caratterizzato i nostri paracadutisti anche nei momenti più dolorosi. Vogliamo qui ricordare che la brigata, che ha esercitato per il periodo del proprio mandato il comando del Regional Command West, l’area di nostra pertinenza nell’ambito del dispositivo alleato di ISAF, schierava in teatro tutti i suoi reggimenti di fanteria paracadutista. Il grosso era dislocato nella regione occidentale, dove erano presenti, oltre al generale Castellano ed al suo Staff, il 183° Nembo ad Herat ed il 187° Folgore a Farah, con basi operative avanzate (FOB) a Bala Baluk e Shouz. il 186° era stanziato invece nell’area di Kabul, con la base avanzata Sterzing posta all’imbocco della valle del Musahi, in prossimità della capitale. A questi reparti organici si aggiungevano ovviamente elementi dell’8° Reggimento Genio Guastatori, assegnati in supporto nelle varie basi, e distaccamenti delle due pedine FOS della brigata, il 9° Col Moschin e il 185° RRAO, inseriti nella Task Force 45 di Forze Speciali.
Nessun commento:
Posta un commento