venerdì 4 settembre 2009

FINI E LA CITTADINANZA AGLI IMMIGRATI (CLICK)

(AGI) - Perugia, 3 set. - Per il Presidente della Camera, occorre portare avanti la discussione sulla nuova legge sulla cittadinanza "senza emotivita' o accenti propagandistici e senza pensare al clima elettorale per le amministrative. I recenti dati dell'Istat - ha proseguito Fini - ci dicono che la popolazione degli immigrati in Italia oscilla intorno ai 3 milioni e 900 mila persone, pari al 6,5 per cento del totale dei residenti. E si tratta di una percentuale destinata sicuramente a crescere nei prossimi anni. Pensare che gli stranieri non tendano a mettere radici sarebbe illusorio o, pensarlo, significa non conoscere la nostra stessa storia nazionale. L'integrazione e' qualcosa di piu' che avere un lavoro, pagare le tasse, non prendere multe, salutare educatamente quando si entra al bar". Fini e' quindi tornato a sottolineare l'importanza del "profilo della naturalizzazione dei giovani immigrati" ribadendo l'esempio della squadra giovanile italiana di cricket che si e' aggiudicata il titolo europeo. "Sono quasi tutti figli di pakistani - ha detto Fini - e quelli parlano in dialetto. Come certi calciatori, come Balotelli che parla bresciano stretto". Fini ha quindi fatto l'esempio della Germania dove "i figli stranieri nati in tale terra diventano cittadini tedeschi secondo lo 'ius soli' e mantengono la doppia nazionalita' fino all'eta' di 24 anni, quando devono optare tra la cittadinanza tedesca e quella del paese d'origine".

Nessun commento: